“La CNA ha competenze e argomenti per affrontare le sfide che abbiamo davanti e Restart 2024 non è un punto di arrivo ma l’inizio di un percorso”. Così il Segretario Generale della Confederazione, Otello Gregorini, conclude la due giorni dedicata alla progettazione del futuro immediato con la presentazione dei risultati di tre gruppi di lavoro coordinati dai direttori di divisione e che hanno coinvolto circa 120 segretari/direttori provinciali e regionali. Restart 2024 rappresenta quindi la prima tappa di un cammino. “Questa edizione di Restart – ha detto Gregorini – segna un cambio di passo. I progetti presentati sono il frutto della condivisione all’interno del sistema e il prossimo appuntamento sarà a gennaio per monitorare quanto sarà stato realizzato”. L’obiettivo è “essere utili alle imprese” ed è “anche la nostra ragione di esistere”. Le profonde e veloci trasformazioni che investono il tessuto imprenditoriale ci “impongono di stare al passo con i cambiamenti”, ha detto Gregorini alla platea dei segretari/direttori territoriali e regionali, sottolineando che in questa trasformazione “le politiche specialistiche sono necessarie. Stiamo per passare da organizzazione di rappresentanza che eroga servizi alle imprese a organizzazione che offre soluzioni”.

Ad aprire l’evento, il Presidente Nazionale Dario Costantini che ha messo in evidenza che “siamo molto impegnati a soddisfare al meglio le esigenze dei nostri associati. Dobbiamo avere la capacità di occupare tutti gli spazi possibili per rispondere alle richieste delle imprese. Siamo consapevoli delle sfide e delle difficoltà ma il sistema CNA dispone di tanta qualità e competenze da offrire”.

A dare il via alla serie di interventi su come migliorare l’offerta del sistema CNA è stato Nicola Tosi, direttore Organizzazione e Finanza, che si è soffermato sui servizi tradizionali partendo dal concetto che “fare servizi meglio aiuta a fare meglio la rappresentanza”. Per Tosi, occorre lavorare all’obiettivo di “diversificare i servizi e rendere omogenea l’offerta in tutta Italia”. Insomma, è necessario studiare e portare a realizzazione “un progetto di intelligenza collettiva che metta in rete il saper fare delle nostre strutture e le migliori pratiche del sistema”. La sfida che la CNA si trova di fronte è impegnativa a dir poco. “Siamo in una fase storica nuova – ha sottolineato Tosi – con un quadro di riferimento cambiato in profondità da una serie di transizioni, otto perlomeno, e dall’impatto dell’Intelligenza artificiale”.

A seguire il direttore del patronato Epasa-Itaco, Walter Marani, ha illustrato il progetto Open Welfare, un progetto altamente innovativo, avveniristico, con il quale attraverso l’uso dell’Intelligenza artificiale si cerca di rispondere a ogni esigenza di welfare delle persone.

Claudio Giovine, direttore della divisione Economica e del Lavoro, si è diffuso su come accrescere l’offerta, e posizionarla ai più alti livelli qualitativi, dei servizi innovativi, quei servizi che non derivano da obblighi. Una serie di servizi che vanno dal credito alla finanza, dall’osservanza dei criteri ESG all’innovazione, dal digitale a quanto afferisce alle Agenzie per il lavoro. A tale proposito, i primi passi da compiere sono: individuare i livelli essenziali di servizio, favorire la collaborazione tra territori e il travaso di esperienze e competenze, formare il personale.

Stefano Sargentoni e Maurizio Foglia, in due distinti interventi, hanno esposto il progetto Sid che mira alla valorizzazione della enorme mole di dati in possesso del sistema partendo dall’assunto che i dati sono asset strategici per la Confederazione e che rappresentano un’autentica ricchezza, tanto più in prospettiva.

Fabio Bezzi, direttore della divisione Sindacale e Associativa, ha esposto il progetto di “Consulenze specialistiche per i mestieri”, un piano che si fonda sulla necessità di investire sui mestieri, un nostro punto di forza da far risaltare attribuendogli l’importanza che merita. Ma come investire sui mestieri? L’impegno è notevole come il risultato che ci si prefigge. Si va dallo sviluppo di nuovi servizi ad hoc alla personalizzazione dei servizi tradizionali, dal rafforzamento della rappresentanza alla rigenerazione della base associativa e agli investimenti sulle persone, le competenze, i saperi, i territori. Snodi nodali del progetto per i mestieri: la realizzazione di una consulenza normativa su misura e un laboratorio della consulenza.