Si è svolta in questi giorni alla Farnesina la XIV Conferenza degli ambasciatori e delle ambasciatrici d’Italia nel mondo alla quale hanno preso parte il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio. “Cambiamento climatico, cyber-minacce, sviluppo sostenibile, sono alcune delle sfide che la diplomazia è chiamata ad affrontare, innovandosi per essere al passo con i tempi che corrono veloci. E la diplomazia deve anche rendere servizi per cittadini efficaci accessibili e innovativi, con una comunicazione semplice e rigorosa”, ha affermato il segretario generale della Farnesina, Ettore Sequi, aprendo i lavori della Conferenza. Il segretario generale ha citato due recenti riforme che hanno accresciuto e rafforzato il ruolo della Farnesina, la diplomazia pubblica e l’acquisizione delle competenze del commercio estero, che ha portato a “eccellenti risultati nell’export“. Sequi ha sottolineato che la “testimonianza degli ambasciatori acquisisce un significato superiore, ossia spiegare l’Italia e gli italiani all’estero, rinnovando l’onore di poterli rappresentare nel mondo”.
Il tema dell’export è stato oggetto di un panel dedicato, nel corso del quale è intervenuta la vicepresidente nazionale CNA, Roberta Datteri: “Da rappresentante delle imprese e da imprenditore, sono abituata a cercare opportunità in ogni occasione: e questa per noi è una grande occasione di comunicazione. Questo denota ancora una volta, un metodo efficace ed efficiente per la validazione delle strategie e azioni messe in campo dal Patto per l’export. Il Fondo rotativo 394, gestito da Simest, nella sua operatività in deroga, istituita col decreto Rilancio, ne costituisce senza dubbio, uno dei pilastri”.
Nel suo intervento, dedicato al tema della finanza agevolata, Datteri ha illustrato gli elementi del fondo che ne hanno influenzato positivamente la percezione delle imprese. “Il fondo rotativo 394 ha spinto le imprese a progettare programmi di investimento volti a consolidare e incrementare i volumi dell’export – ha affermato – Le imprese hanno capito che in questa sorta di ricostruzione, non erano sole. Un ulteriore merito riguarda la fruibilità del fondo, utilizzabile da una platea ampia di soggetti. Un terzo fattore percepito come positivo dalle imprese è la volontà di stabilizzare l’operatività del fondo, almeno fino al 2026 attraverso risorse del Pnrr. Un ulteriore elemento positivo riguarda l’integrazione delle azioni di finanza agevolata con una serie di altri strumenti e azioni previste dal Patto per l’export. Il fondo, infine, ha spinto diverse imprese a inserire nei programmi di sviluppo, i temi della transizione verde e digitale”.
“Il supporto e il contributo della diplomazia economica sarà determinante per la buona riuscita degli investimenti del Fondo 394 e di quelli del sistema Paese. È solo mettendo in rete le opportunità e le relazioni si potranno massimizzare i risultati”, ha concluso la vicepresidente nazionale CNA.