«Mentre l’Abruzzo è ancora alle prese con la contabilità dei danni provocati dal maltempo, e mentre il turismo ne subisce gli effetti più devastanti, il Consiglio comunale di Pescara non trova niente di meglio che far mancare il numero legale su opere che riguardano direttamente la gestione delle acque. Dunque, su aspetti decisivi legati alla balneazione e al futuro turistico del nostro territorio». Lo afferma il responsabile nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, che si dice «francamente sconcertato per la scelta di mandare deserto, ieri pomeriggio, il Consiglio comunale della città convocato su un ordine del giorno all’interno del quale figurava la realizzazione del nuovo depuratore delle acque»: un’opera che dovrà servire, insieme alla città, anche San Giovanni Teatino e Spoltore.
A suscitare la delusione dei balneatori è soprattutto il messaggio lanciato all’opinione pubblica e agli operatori turistici: «A poche settimane dall’inizio di una stagione balneare sul cui capo peserà certamente l’immagine appannata che l’Abruzzo ha dovuto patire in ragione degli eventi terribili dell’inverno – dice Tomei – ci si attenderebbe da parte delle istituzioni un maggior senso di responsabilità. Non compete a noi entrare nel merito dei contrasti legati alla realizzazione di un’opera pubblica che certo non sorgerà domattina, ma che pure da più parti è stata giudicata strategica nell’azione di risanamento delle acque di balneazione; tocca a noi, di certo, osservare con rammarico l’ennesimo messaggio negativo lanciato all’opinione pubblica e agli operatori». Messaggio, accusa Tomei, «che è l’esatto opposto di ciò che l’emergenza della nostra regione sta vivendo e che richiederebbe coesione: e qui pare difficile separare le responsabilità, in un momento l’economia turistica abruzzese e della città richiede risposte concrete, e cerca di tornare alla normalità».