Non mancano le sorprese in questo avvio di 2020. Negative. E l’andamento del prodotto interno lordo rientra, purtroppo, tra esse. Disattese tutte le previsioni che nel quarto trimestre del 2019, sulla scia dei risultati dei trimestri precedenti, attendevano un altro segno più, seppur debole. La contrazione congiunturale del Pil nel quarto trimestre 2019 si è invece attestata al 0,3%.
Il calo trimestrale è il più forte da quasi sette anni, ovvero dal primo trimestre del 2013. Questa battuta di arresto, che “ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti – rileva l’Istituto nazionale di statistica – determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del Pil, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente ma rimane invariato su base annua.
Nel 2019, infatti, il Pil italiano ha registrato un aumento dello 0,2%, in netta frenata, quindi, rispetto al +0,8% dell’anno precedente, il 2018. Le previsioni del governo contenute nella nota di aggiornamento al Def per il 2019 si attestano al +0,1%.
Sebbene si tratti di una “stima preliminare” e dalla “natura provvisoria”, il calo congiunturale è netto e segna “una diminuzione marcata nell’industria e in agricoltura, a fronte di un sostanziale ristagno per l’insieme del terziario”.
A questa prima indicazione sulla media annua seguirà il risultato completo il prossimo 2 marzo. Un dato calcolato in modo più approfondito e con una diversa metodologia.