I portafogli delle banche continuano a restare chiusi quando si tratta di artigiani e piccoli imprenditori. “In poco più di sette anni la quantità di credito erogato dalle banche è calata di quasi un quarto. E non si intravede una inversione di tendenza. Qualche giorno fa il bollettino mensile della Banca d’Italia ha registrato l’ennesima contrazione dei prestiti”. A denunciarlo il Presidente Nazionale CNA Daniele Vaccarino in una intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale.
I numeri sono puntuali e non consentono menzogne. “A dicembre 2011 – sottolinea Vaccarino – lo stock dei prestiti alle società non finanziarie ammontava in Italia a 995 miliardi, a febbraio di quest’anno era calato sotto i 757 miliardi”. Una riduzione del 24%.
Il credito non è, però, uno qualsiasi dei fattori di crescita e di sviluppo. “Senza credito non c’è ripresa – tiene a precisare Vaccarino – perché senza credito non ci sono investimenti, non si cresce, non si compete. La carenza di credito rischia di far perdere pezzi consistenti del sistema produttivo italiano”.
“Per la prima volta, a mia memoria di imprenditore – aggiunge – a un aumento, seppur lento, del prodotto interno lordo corrisponde una stretta creditizia. A soffrirne di più sono le imprese piccole, soprattutto quelle artigiane, ossia la gran parte del sistema produttivo”. E non perché siano meno ligie ai propri doveri. Prestare soldi agli artigiani e alle piccole imprese, insomma, non è più rischioso di prestarli a soggetti economici di maggiori dimensioni. “Tra dicembre 2011 e dicembre 2017 – spiega – l’importo delle sofferenze delle grandi imprese è cresciuto del 70,3 per cento. Le piccole si sono fermate complessivamente al 31,1 per cento”.
Ma come si fa a uscire da questo vicolo cieco? Per Vaccarino la strada è quella “di rendere gli strumenti finanziari adeguati alle necessità del nostro sistema produttivo”, riattivare “una relazione virtuosa tra mondo produttivo e banche, che talvolta sembrano aver dimenticato il proprio mestiere”, favorire “l’accesso al credito delle imprese, e di artigiani e piccole imprese in particolare”.
Leggi le proposte della CNA spiegate da Vaccarino nell’intervista allegata.