Sulla valutazione e riparazione dei danni subiti a seguito di un sinistro si è tenuto un convegno organizzato dalla CNA della Spezia nel salone multimediale di Teleliguriasud che ha portato allo stesso tavolo tutti i diversi interlocutori: assicurazioni, periti, autoriparatori, avvocati e consumatori.
Salvatore Vitarelli, organizzatore del Convegno e Presidente uscente dell’Unione CNA Servizi alla Comunità ha spiegato: “Perché c’è un così forte interesse verso i costi delle carrozzerie? Incidono solo del 12% sul totale del sinistro, il nodo è relativo ai requisiti di scelta da parte delle compagnie assicurative delle carrozzerie fiduciarie, non si attua infatti per tecnologie, attrezzature e meriti, ma purtroppo in base solo al costo orario. Di questo passo gli autoriparatori diventeranno solo prestatori di manodopera con proprio diretto rischio d’impresa. Abbiamo bisogno di grandi investimenti per stare al passo con le tecnologie, in futuro i veicoli saranno sempre più automatizzati e la lavorazioni a seguito di sinistri dovranno essere effettuate a regola d’arte e tecnicamente corrette. Tutto questo si scontra con una logica al ribasso dai tempari di valutazione dei costi di manodopera e dei materiali di consumo sottopagati. Se il risarcimento viene calcolato al ribasso, si arriva al contenzioso e comunque si perde economicità. Le compagnie assicurative devono fidarsi di più degli autoriparatori indipendenti pagati correttamente invece di fiduciari pagati male”.
Massimo Treffiletti, Dirigente ANIA, Responsabile Servizio Card Accordi Associati antifrode, ha evidenziato le difficoltà del settore: “Il costo per il risarcimento dei danni veicoli in Italia si aggira sui 3,7 miliardi di euro l’anno, di questo il 33% va in manodopera; un’ incidenza relativa rispetto alla percentuale del 40% di auto non riparate. Quindi non abbiamo garanzie che poi non vengano ripresentati danni già subiti. Le assicurazioni hanno diversi modi di agire, soprattutto variano le politiche e le scontistiche. Dunque il rapporto tra compagnie, fiduciari e autoriparatori indipendenti dipende dalla strategia della diverse assicurazioni. In questi anni sono diminuiti i sinistri, così come le flotte aziendali, quindi il problema è di intercettare il lavoro. Come associazione siamo disponibili a creare un dialogo che recuperi metodologie utili al lavoro di tutti”.
Sul tema si è espresso l’Onorevole Franco Vazio, vicepresidente della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati: “La legge sulla concorrenza è ancora in itinere, però il lavoro di confronto di questi anni è stato fondamentale. E’ una legge complessa e contraddittoria che nasce dal presupposto di creare competitività per le imprese e favorire e tutelare il cittadino. Ma su questi temi il comparto autoriparatori si scontra contro interessi forti per le compagnie”.
Al tavolo di confronto non è mancata la rappresentatività di altri due protagonisti della gestione dei sinistri: i periti e gli avvocati. Andrea Olivieri, vicepresidente AICIS Associazione Italiana Consulenti Infortunistica Stradale, ha riportato quanto il lavoro del perito sia difficile in questo periodo di forte evoluzione dei mezzi. “Siamo più amministrativi che tecnici, – spiega Olivieri, – e il nostro ruolo deve sempre rifarsi a due esigenze: velocità e contenimento dei costi. Ci troviamo in mezzo alla battaglia tra le diverse compagnie d’assicurazioni e gli autoriparatori. Anche le officine convenzionate hanno le loro problematiche. Vorremmo essere il più possibile terzi applicando le regole tecniche”. All’Avvocato Carlo Golda, professore associato all’Università di Studi di Genova, il compito di rappresentanza dell’Ordine di categoria: “Il problema dei diversi tariffari e tempari – spiega – genera la frammentazione delle regole, insieme alla progressiva rincorsa al ribasso dei prezzi. L’unico contrasto a questo processo può essere tramite un negoziato collettivo. Gli avvocati rappresentano l’ultima barriera nei confronti di chi pretende un equo rimborso o valutazione”.
Ha concluso il tavolo di confronto Elisabetta Sommovigo, Rappresentante Associazioni del consumatori Adoc La Spezia: “ Siamo tutti consumatori, – ha detto, – e siamo tutti d’accordo nel garantire la libertà del consumatore di rivolgersi verso chi ha la propria fiducia. Rc auto e’ obbligatoria: non è giusto che i cittadini siamo privati di libertà di scelta. Il problema è che il criterio di scelta del consumatore verso carrozzerie e assicurazioni è quello del prezzo. Se ci si rivolge a convenzionati dovrebbe diminuire almeno il prezzo della polizza”.