Il 27 settembre scorso, la Giunta comunale di Ferrara ha approvato la delibera relativa al progetto “Brand Ambassador per una città partecipata”, che il Comune realizzerà utilizzando il contributo di 62.500 euro, assegnato dalla Regione per l’anno 2016, in base alla Legge regionale 41/97 per la valorizzazione delle aree commerciali territoriali.
Nel comunicato stampa, che ne annuncia la formale adozione, si legge testualmente che il progetto “sarà messo in atto dall’Amministrazione comunale in convenzione con le Associazioni di categoria maggiormente rappresentative del commercio e dei servizi a Ferrara”, prevedendo la realizzazione di una serie di azioni volte alla promozione dell’area urbana del centro storico, come centro commerciale diffusa.
“Peccato – dichiara Riccardo Cavicchi, presidente provinciale di Cna Commercio e Turismo – che, tra le Associazioni «maggiormente rappresentative», la Cna, pur disponendo di tutti i requisiti formali e di legittimità, sia stata volutamente esclusa come soggetto idoneo a partecipare a tale convenzione. Un fatto che consideriamo grave ed inaccettabile, del quale chiediamo all’Amministrazione comunale la motivazione, ritenendo insussistente, sotto ogni punto di vista, quella della mancanza di requisiti nell’essere parte attiva della concertazione, su tutto quanto concerne la materia del commercio e dei servizi”.
Per questi motivi, il presidente Cavicchi chiede al Comune di Ferrara la convocazione delle tre Associazioni di categoria, in possesso del requisito di Centro di Assistenza Tecnica, “per chiarire alla luce del sole i soggetti titolati ad essere pienamente rappresentativi e protagonisti di un confronto pubblico – privato su temi strategici per la vita della comunità, in un’ottica di piena collaborazione e confronto costruttivo”.
Su questo punto dirimente, la Cna, che dal 2014 ha, infatti, ottenuto dalla Regione Emilia Romagna il titolo di Centro di Assistenza tecnica (Cat), in considerazione della sua rilevanza e rappresentatività a livello provinciale per il commercio e turismo, aveva indirizzato, alla fine dello scorso anno, una lettera a tutti i sindaci ferraresi, evidenziando la sua piena legittimità a trattare in materia di commercio e turismo e l’intenzione di “non voler cedere, in alcun modo, ad altri l’espressione del nostro diritto di rappresentanza, riconosciutoci dalle imprese associate e dalla legge”.