La Corte dei conti europea ha pubblicato l’ultima relazione speciale volta a esaminare la politica dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI. La relazione – che mira al miglioramento della coerenza e della coordinazione dei programmi dell’UE in questo campo d’azione – è incentrata su due principali strumenti dell’UE finalizzati a promuovere l’internazionalizzazione delle PMI nel periodo di programmazione 2014-2020: la rete Enterprise Europe e l’iniziativa Startup Europe.
La Corte dei conti europea ha riscontrato che la strategia dell’UE ha individuato correttamente i principali ostacoli all’internazionalizzazione delle PMI e che l’UE e gli Stati membri hanno attuato numerose azioni volte a sostenere tale internazionalizzazione. Tuttavia, importanti azioni contemplate dalla strategia non sono state attuate con successo. In particolare, non vi è un inventario aggiornato di tutte le azioni pertinenti in questo ambito, che consentirebbe di individuare lacune, sovrapposizioni e potenziali sinergie tra le azioni esistenti. Inoltre, la sostenibilità finanziaria delle azioni dell’UE non è sempre stata presa in considerazione in misura sufficiente, comportando l’interruzione di alcune azioni, malgrado i risultati positivi.
La rete Enterprise Europe (EEN) ha conseguito i valori-obbiettivo stabiliti, ma resta da chiarire in che misura ciò abbia promosso l’internazionalizzazione delle PMI. Inoltre, la performance dell’EEN varia a seconda dei paesi e consorzi, e per i membri di tale rete potrebbe essere utile un sostegno aggiuntivo in determinati settori, come l’accesso ai finanziamenti. La cooperazione tra l’EEN e altri strumenti sta producendo risultati positivi a livello dell’UE, mentre quella tra l’UE e gli strumenti nazionali si è rivelata meno soddisfacente.
L’iniziativa Startup Europe risponde alle esigenze delle start-up, ma solo nel breve termine, poiché tutti i progetti finanziati sono stati sospesi al termine della sovvenzione e, in generale, le attività hanno dovuto confrontarsi a questioni di sostenibilità. La Commissione non dispone di una struttura generale per il coordinamento dell’iniziativa e ciò limita la cooperazione tra Startup Europe e altri strumenti nazionali e dell’UE. Il monitoraggio dei risultati è efficace solo a livello di singoli progetti, il che si traduce in una scarsa disponibilità di informazioni in merito ai traguardi globali di Startup Europe. Inoltre, in taluni casi questa iniziativa ha comportato l’acquisizione delle start-up da parte di entità al di fuori dell’UE.
La Corte raccomanda alla Commissione di:
- Far conoscere meglio il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI e aumentarne la coerenza, il coordinamento e la sostenibilità;
- Aumentare la visibilità della rete Enterprise Europe e potenziare la cooperazione con altri programmi analoghi, ampliare il raggio d’azione delle attività di formazione e la copertura geografica dei principali partner commerciali dell’UE di paesi non-UE;
- Migliorare il monitoraggio e l’efficacia a lungo termine di Startup Europe.
La relazione della Corte è disponibile in italiano al LINK.