Per favorire la ripresa degli investimenti nelle aree colpite dagli eventi sismici che dal 2016 hanno flagellato Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, a inizio 2017 è stata introdotta la possibilità che le imprese attive nei comuni interessati dal sisma potessero usufruire di un credito d’imposta mirato a sostenere investimenti in macchinari, impianti e attrezzature, relativi alla creazione di un nuovo stabilimento o all’ampliamento di uno esistente.
Uno strumento agevolativo importante, questo, con intensità d’aiuto particolarmente incisive, mutuate dal cosiddetto Credito d’imposta Investimenti Mezzogiorno, per sostenere efficacemente soggetti che, pur tra le numerose difficoltà che ancora insistono in quelle aree, decidessero di investire.
La disciplina era stata inizialmente disposta sino al 31 dicembre 2020, ma con la legge di conversione del decreto “Sostegni bis”, pubblicata nel luglio scorso, ne è stata prevista la proroga al 31 dicembre 2021.
A oggi, però, la misura non è attiva. Il modello predisposto dall’Agenzia delle entrate non consente l’inserimento delle richieste: ancore non è stata perfezionata, infatti, la notifica della misura alla Commissione europea.
CNA vuole, però, consentire alle imprese interessate di poter usufruire di questa importante agevolazione a supporto degli investimenti funzionali alla rigenerazione di capacità competitiva dei territori terremotati. La nostra Confederazione, allora, chiede che il credito d’imposta venga prorogato a tutto il 2022 e nel contempo che si sblocchi al più presto anche il freno generato dalla mancata autorizzazione europea, consentendo così alle imprese di possedere un quadro di riferimento chiaro e sufficientemente duraturo.