La sostenibilità è un riferimento storico per le nostre imprese, “è nel Dna degli artigiani, dai tempi del Rinascimento che ha aperto le porte della modernità”. Sul significato della sostenibilità il Presidente nazionale di CNA, Dario Costantini, è intervenuto alla giornata dell’economia organizzata dalla Camera di commercio di Agrigento sul tema “una nuova cultura d’impresa”.
“La sostenibilità non va circoscritta ai temi dell’ambiente ma deve essere estesa all’ambito economico e a quello sociale”. E in questa prospettiva le imprese offrono un contributo fondamentale che è il frutto di una diffusa consapevolezza. “Da una nostra indagine emerge che otto imprese su 10 sono convinte che per essere competitive nel prossimo futuro devono essere sostenibili”.
“Le imprese artigiane sono un argine importante contro la desertificazione. Oltre il 90% delle nostre imprese è insediato in comuni con meno di 5mila abitanti – ha sottolineato il Presidente CNA – le nostre imprese esprimono la qualità dei territori e sono la principale porta d’ingresso per i giovani nel mondo del lavoro. Il 68% dei nostri giovani trova il primo impiego in una piccola impresa”.
Ma “le nostre imprese sono anche il principale motore dell’economia italiana nonostante quattro profonde crisi negli ultimi 15 anni”. Costantini ha rilevato che dal 2019 ad oggi il Pil dell’Italia è salito del 3,5%, in Spagna del 2,5% mentre la Francia si è fermata all’1,5% e la Germania allo 0,7%. Un rimbalzo notevole, in larga parte generato “dalle nostre imprese, grazie alla flessibilità e capacità di adattamento di cui dispongono”. Non a caso la piccola impresa è la protagonista del Made in Italiy, “oltre 120mila imprese che ogni giorno sfidano le grandi potenze sui mercato mondiale”. “È quindi indispensabile, come ho sottolineato alla cabina di regia sull’internazionalizzazione, dare continuità agli strumenti di sostegno per favorire la presenza delle nostre imprese sui mercati esteri”. Costantini ha quindi evidenziato che “non è vero che le piccole imprese siano un ostacolo allo sviluppo dell’Italia. Semmai la questione è perché il contesto del Paese non sia spesso favorevole alle nostre imprese”.
Costantini quindi è tornato sui temi della sostenibilità, “sono gli artigiani ad aver inventato l’economia circolare e l’Italia è tra i paesi più virtuosi in Europa ma si potrebbe fare di più se la cattiva burocrazia, ad esempio, non obbligasse il settore del tessile a trattare come rifiuti scarti produttivi per un valore di oltre 2 miliardi di euro l’anno”.
Sostenibilità è anche prendersi cura del Paese. “Oltre 600mila nostre imprese con 2 milioni di collaboratori ogni giorno assicurano interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”, ha detto Costantini sottolineando che un pezzo rilevante riguarda l’edilizia. Il Presidente CNA si è quindi soffermato sul tema Superbonus. “Nessuno pensava che potesse durare all’infinito – ha detto – ma quale politica mettiamo in campo per l’efficienza energetica delle nostre case? Parliamo di quasi 8 milioni di abitazioni nelle classi energetiche F e G. Dobbiamo produrre più energia da fonti rinnovabili e il recente decreto Pnrr ha recepito la proposta della CNA per i piccoli impianti sfruttando i capannoni delle nostre imprese. Ma dobbiamo anche consumare meno energia. Non perché ce lo chiede l’Europa ma perché abbiamo il dovere di lasciare un paese migliore alle future generazioni”.