“Le mani degli artigiani sono e saranno sempre il grande valore su cui l’Italia può e potrà contare per affrontare il futuro e le sue grandi trasformazioni dell’era digitale, questo è certo e non cambierà mai. Ecco perché la trasmissione del sapere degli artigiani pensionati è un investimento strategico sul quale dobbiamo puntare”. Ad affermarlo Dario Costantini, presidente nazionale della CNA, intervenendo all’evento chiave della Festa 2022 di CNA Pensionati, in corso in Calabria, a Marina di Cutro.
Quest’anno la Festa è dedicata al cinema e a questo tema era dedicato anche l’evento al quale è intervenuto Costantini. Una iniziativa dal titolo “La commedia italiana: tanto lavoro per i nostri artigiani”, cui hanno partecipato Giovanni Giungi, presidente nazionale di CNA Pensionati, Luca Manfredi, regista e figlio del grandissimo Nino, Giancarlo De Leonardis, acconciatore di tutti i grandi del cinema italiano, e Sissi Parravicini, costumista e vincitrice di premi prestigiosi come il Nastro d’argento e il Ciak d‘oro. A moderare la tavola rotonda il giornalista Paolo Bolano, presidente di CNA Pensionati Calabria.
Costantini ha sottolineato l’importanza dell’artigianato nel cinema e messo in risalto l’impegno della Confederazione nel settore grazie a CNA Cinema che associa le imprese del comparto. “Dopo la crisi del 2007 – ha chiarito – ci avevano spiegato che la piccola dimensione di impresa tipica dell’artigianato sarebbe stata fatale a migliaia di aziende poco strutturate e incapaci di confrontarsi con una economia globalizzata. Siamo ancora qua, a lavorare, a vincere sul mercato, a rendere di successo il Made in Italy tramite il 60% delle nostre piccole imprese, grazie al sapere artigiano che si tramanda di generazione in generazione”.
“Sono figlio di pensionati artigiani – ha ricordato il presidente nazionale della CNA – conosco il valore del saper fare delle generazioni passate e oggi una delle sfide che siamo chiamati a affrontare e vincere è proprio quella di spiegare ai giovani come sporcarsi le mani con i mestieri sia una sfida strategica per il futuro. Per fare questo abbiamo bisogno proprio di tramandare il sapere dei nostri pensionati”.
“Ma i pensionati – ha concluso Costantini – vanno aiutati: non è possibile che gli artefici del boom economico, le persone che hanno issato il nostro Paese fra le prime potenze economiche mondiali debbano fare i conti con pensioni basse, erose dall’inflazione e dalle spese sanitarie crescenti”.
I pensionati tutti escono da una crisi profonda. “Abbiamo perso con il covid-19 ben 1500 nostri associati – ha ricordato con amarezza Giungi – ma la tenacia che ci contraddistingue ci ha dato la forza di ricominciare e oggi siamo qui a festeggiare”. “Le persone anziane vanno tutelate – ha continuato – e per questo noi ci battiamo su tutti i tavoli: per noi è vitale la tutela della salute che richiama a una profonda trasformazione del sistema sanitario nazionale e assicurare agli anziani pensioni dignitose per poter vivere”.
“Chiediamo a tale scopo una rivalutazione delle pensioni sulla base dell’indice europeo Ipca non di quello italiano Istat – ha chiarito il segretario di CNA Pensionati, Filippo D’Andrea – perché l’indice Ipca tiene conto di più delle spese che incidono maggiormente sui pensionati: sanità e beni alimentari. Vogliamo anche la presa in carico con urgenza della gestione delle liste d’attesa nella sanità che, di fatto, bloccano la fruizione delle cure nel breve periodo”.
L’iniziativa è stata incentrata sul valore dell’artigianato italiano.
“Il valore enorme dell’artigianato nel Made in Italy – ha spiegato Giungi – è testimoniato oggi dalla presenza di questi grandi artigiani del cinema senza i quali un nostro asset culturale celebre nel mondo non sarebbe stato lo stesso”.
Un concetto, questo, largamente ribadito anche dagli ospiti presenti e protagonisti della tavola rotonda. Sissi Parravicini, costumista di teatro e, con Pupi Avati, del film ‘Magnificat’, premiato con il Nastro d’argento, ha espresso il suo stupore per la perdita della nostra identità culturale più profonda. “L’opera è italiana, la musica è scritta in italiano – ha detto – quando lo abbiamo dimenticato? La mia collaborazione con le sarte era decisiva: senza il loro sapere nella lavorazione dei tessuti i film non sarebbero gli stessi”. Giancarlo De Leonardis, acconciatore, un’autentica celebrità del cinema italiano ha raccontato, fra altri aneddoti, i suoi esordi ne ‘Il Gattopardo’ e la sua lunga collaborazione con il gotha del cinema italiano e con star americane come Bette Davis. “Gli artigiani – ha raccontato – costituivano l’asse portante del cinema: falegnami, muratori, i sarti dei costumisti, parrucchieri, truccatori. Il set senza di loro non poteva essere allestito. Noi eravamo anche ispiratori dei registi”. “Mio padre – ha chiarito da parte sua Luca Manfredi – era un artigiano della recitazione: stessa cura, stessa ricerca, stessa precisione quasi maniacale, stesso talento nel costruire il suo personaggio in un film. Qualcuno lo definì, non a caso, il cesellatore del copione”.