“È tempo di sfruttare i grandi numeri della platea di piccole imprese per migliorare il mix energetico e mettere un tassello importante per la sicurezza energetica dell’Italia”. È l’invito che lancia il Presidente di CNA, Dario Costantini, dalle pagine de Il Foglio, intervenendo sulla crisi energetica che si è acuita con la guerra in Ucraina e che richiede una serie di misure urgenti per affrontare l’emergenza e per accelerare il percorso per ridurre la dipendenza dal gas e dalle fonti fossili in generale.
“L’Italia sembra aver compreso – scrive Costantini – che la rilevanza economica e di sicurezza energetica nazionale vanno di pari passo con il processo di riconversione ecologica, attraverso un percorso il più possibile condiviso e inclusivo, nel segno dell’equità, una transizione giusta come ha scolpito la Commissione Europea nel Next Generation Eu”.
Per CNA è necessario, ad esempio, estendere alcune misure come i contributi straordinari attraverso il credito d’imposta a favore delle grandi imprese energivore e gasivore che oggi ignorano completamente le piccole che operano nelle filiere maggiormente colpite dal caro-energia.
Nella prospettiva del riequilibrio degli oneri energetici sulla base di una necessaria ed equa progressività (più consumi e inquini e più paghi) la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema introdotta dal Governo deve diventare strutturale, così da ridurre i costi a carico delle Pmi che oggi ne sopportano il peso maggiore.
Oltre l’emergenza occorre disegnare la road-map per mettere in sicurezza il sistema nazionale in termini di flussi energetici. Le criticità delle ultime settimane negli approvvigionamenti ed i prezzi energetici fuori controllo devono rafforzare il convincimento di potenziare la produzione da fonti rinnovabili.
L’Italia ha sempre bisogno di semplificazioni ma per dare nuovo impulso sono necessari strumenti più mirati per sostenere gli investimenti delle piccole imprese in autoproduzione dalle rinnovabili. Oggi il sistema degli incentivi è previsto solo per i grandi impianti, tra l’altro con il meccanismo delle aste che nel tempo ha dimostrato tutta la sua fragilità.
CNA stima che in poco tempo i piccoli impianti per l’auto-produzione possono far risparmiare oltre 2 miliardi di mc di gas l’anno, pari a quasi il 10% di quanto importiamo dalla Russia. È quindi auspicabile il ripristino del Fondo per l’autoconsumo, che è stato inspiegabilmente cancellato dal DL Energia, oppure in alternativa introdurre una detrazione fiscale a favore delle PMI che realizzano impianti per la produzione da fonti rinnovabili o che investono per la riqualificazione energetica dei propri siti produttivi.