Nella provincia di Fermo il primo semestre 2016 ha visto 259 nuove imprese artigiane iscritte e 344 cessazioni, con un saldo negativo di 85 unità, e un tasso di crescita negativo (-1,22%) leggermente più pronunciato di quello regionale (-1,21%); nel secondo trimestre si rileva un saldo attivo, grazie alla prevalenza delle nuove imprese (109) rispetto alle cessate (105) e un tasso di crescita moderatamente positivo (+0,06%).
Sono i numeri elaborati dal Centro Studi CNA Marche su dati Infocamere, ripresi nella conferenza stampa di questa mattina cui hanno partecipato Paolo Silenzi, Presidente Provinciale CNA Fermo, Alessandro Migliore, Direttore Provinciale, Massimo Capriotti, Direttore Provinciale Fidimpresa Marche Fermo e Ascoli Piceno, Paola Fava, responsabile Area Crediti Speciali di Fidimpresa Marche per Fermo e Macerata.
“Prosegue anche nella prima parte dell’anno – afferma Alessandro Migliore – la crisi del calzaturiero dovuta alle difficoltà di esportazione in alcuni grandi Paesi esteri sottoposti a sanzioni. Quasi la metà delle imprese artigiane attive nella filiera calzaturiera della provincia, denuncia una diminuzione dell’attività rispetto allo stesso semestre dell’anno prima. Un po’ meglio – prosegue – le cose nell’artigianato dei servizi, dove circa un quarto delle imprese registra attività in crescita e in oltre la metà dei casi si registra una stabilità.
In un contesto come questo, in cui oltre al sentiment attuale delle aziende, ci sono numeri che parlano chiaro, ci chiediamo per quale motivo il territorio fermano sia stato escluso dal bando per il sostegno alle aree di crisi”.
Aggiunge Massimo Capriotti: “Probabilmente la valutazione sullo stato di crisi è stata fatta su dati non aggiornati, perché oggi purtroppo il Fermano ha tutte le caratteristiche per rientrare nel bando”.
Una crisi che sappiamo ha investito pesantemente anche il comparto costruzioni: “Per questo – annuncia il direttore Migliore – grazie all’ottima sinergia tra CNA e Confindustria, riguardo la realizzazione del nuovo ospedale di Fermo, ci stiamo attivando per trovare aziende artigiane che rispondano ai requisiti richiesti dalla ditta di Treviso, così da mettere in rete le imprese e dare opportunità di ripresa”.
E a proposito di ripresa, esistono alcune opportunità importanti per le imprese: “Malgrado crisi e pessimismo diffuso – spiega Massimo Capriotti – i finanziamenti alle imprese manifatturiere sono in aumento. Il 60% delle aziende, infatti, ha dato disponibilità ad investire dopo 7 anni di freno a mano tirato su questo fronte. Grazie ad una fiscalità favorevole, con il tasso di interesse più basso degli ultimi 10 anni, l’indebitamento medio delle pmi si riduce dal 78 al 58%”.
Su questo aspetto, Paola Fava, Fidimpresa Marche, annunciando i bandi di prossima uscita relativi a nascita di nuove imprese (7 milioni di euro con contributi a fondo perduto dal 50 al 100%), artigianato artistico, digitalizzazione delle imprese artigiane, evidenzia i dati relativi alla Nuova Sabatini (Incentivi alle Pmi per nuovi investimenti nel processo produttivo): “Il bando emanato dal MISE è attivo dal 2014 ma negli ultimi 3 mesi c’è stato un forte assorbimento di risorse. Combinato con il super ammortamento, investire sul nuovo dà la giusta motivazione alle imprese”.
Il Presidente Paolo Silenzi, evidenziando il ruolo importante dell’associazione di categoria e del confidi come partner strategici per cogliere le nuove opportunità e avviare azioni ponderate, ha ricordato una data simbolo: “Il 3 agosto sarà per le imprese fermane il TAX FREE DAY, giorno in cui l’imprenditore artigiano finisce di lavorare per pagare le tasse e inizia a guadagnare per la azienda, mettendosi in tasca poco più di 20.500 euro. Una pressione fiscale che diminuisce leggermente ma che, al 58.9%, finisce comunque per gravare in maniera pesante sulle scelte e sul futuro delle pmi”.