Da un’indagine svolta dalla CNA, condotta su un campione di circa 7mila associati, è emerso che gli strumenti messi in campo dal Governo hanno incontrato l’interesse delle imprese, ma non senza difficoltà. Mario Pagani, responsabile politiche industriali della CNA, ne ha parlato nel corso della trasmissione “Zapping” su Rai Radio 1.
“Nel campione che ha risposto alla nostra indagine, è emerso che circa il 70% delle imprese ha fatto ricorso in particolare alla moratoria dei prestiti o alla richiesta di credito aggiuntivo, o ad entrambe. Di queste quasi la metà ha preferito lo strumento della moratoria, semplicemente perché era quello a loro più familiare. Ma a distanza di due mesi dall’entrata in vigore di questa possibilità i dati emersi ci segnalano che oltre un quarto delle imprese ancora non ha concluso la pratica”.
“Per quanto riguarda invece la richiesta di nuovi crediti – prosegue Pagani – quasi il 65% delle imprese che ne avevano fatto richiesta ancora non ha ottenuto l’erogazione. Oltre alle difficoltà nel ricevere crediti, le imprese attraverso le risposte alla nostra indagine ci segnalano la difficoltà a reperire la documentazione richiesta per l’erogazione che varia da una banca all’altra”.
“Ma il dato più significativo emerso dalla nostra rilevazione riguarda la dimensione delle imprese – afferma il responsabile CNA- Quelle di piccole dimensioni hanno riscontrato un 15% in più di difficoltà nell’ottenere prestiti. Le micro e piccole imprese tendono a cercare un contatto diretto con la propria banca, reso ancora più difficile in questo periodo di emergenza. Per questo come CNA auspichiamo in un recupero positivo dei Consorzi Fidi che nel mondo dell’artigianato e della piccola e media impresa hanno avuto ed hanno un ruolo fondamentale nell’accompagnare l’impresa all’ottenimento del credito”.
“In questa fase – conclude Pagani – è necessario mettere in campo tutte le energie e gli strumenti possibili per far ripartire le nostre imprese”.