E’ crisi nera per l’autotrasporto in provincia di Pesaro e Urbino. Negli ultimi dieci anni perse 450 imprese e circa 1.200 posti di lavoro. In pratica un motore su tre si è spento. Anche la fotografia di questo settore indica che la provincia di Pesaro e Urbino è una di quelle che ha più pagato la crisi, soprattutto nel comparto del mobile. A compensare un quadro comunque difficile sono in arrivo agevolazioni per il 70 per cento delle imprese pesaresi. Su un totale 950 aziende in attività, sono più di 860 quelle che trasportano le merci al di fuori del Comune ove ha sede l’impresa e che avranno diritto alle deduzioni forfettarie di 51 euro al giorno.

L’accordo è nazionale ed è stato raggiunto al ministero dei Trasporti in un incontro che ha visto la presenza di rappresentanti di CNA Fita e delle altre associazioni di categoria.

“Si tratta” afferma Riccardo Battisti, responsabile CNA Fita pesaro e Urbino “di un riconoscimento fondamentale per contenere il forte divario di costi che esiste con i competitori esteri, in particolare sul prezzo del gasolio. Ora l’impegno del Ministero deve proseguire per quanto riguarda le infrastrutture viarie, gli incentivi alla competitività, il finanziamento del Fondo per il rinnovo dei veicoli per la transizione ecologica ed il contrasto alla concorrenza illegale dei vettori esteri. Solo con l’attivazione e il mantenimento di queste misure si potrà garantire lo sviluppo delle imprese di autotrasporto, che saranno sempre più indispensabili con la crescita dei servizi digitali e dell’e-commerce”.

Complessivamente il ministero dei Trasporti, informa CNA Fita, ha previsto uno stanziamento di 240 milioni di euro per il prossimo triennio. Di questi, 140 milioni saranno destinati ai rimborsi dei pedaggi autostradali, 70 milioni per le spese di viaggio non documentate, 25 milioni per investimenti sul rinnovo parco mezzi, 5 milioni per la formazione. Inoltre è stato ribadito, da parte del Ministero, l’impegno a inserire nel primo strumento normativo disponibile, ulteriori 20 milioni di sostegno al settore.

Ci auguriamo” conclude Battisti “che gli impegni vengano rispettati per sostenere un settore in difficoltà che, solo nella provincia di Pesaro e Urbino ha perso 1.200 occupati. Più in generale nelle Marche, negli ultimi dieci anni hanno chiuso 1.145 imprese, scendendo dalle 4.463 aziende attive nel 2008 alle 3.318 del 2018, pari al 25 per cento. Praticamente dall’inizio delle crisi si è spento un motore su quattro e si sono persi 4 mila posti di lavoro. Solo lo scorso anno hanno cessato l’attività 85 imprese con la perdita di 300 occupati”.

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