Prevista dalla legge 11 gennaio 1996, n. 23 (Norme per l’edilizia scolastica), articolo 7, ed articolata per regioni, è diretta ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastico; quindi uno strumento fondamentale per l’attivazione di processi di programmazione degli interventi nel settore.
Essa, però, è stata nel tempo oggetto di numerose polemiche, soprattutto per i numerosi ritardi e rinvii nell’attivazione (ad oggi copre solo una parte degli edifici interessati) da ultimo ad agosto 2015, ed anche di contenzioso giudiziario.
Con la nuova Anagrafe aumenterà il numero delle informazioni che saranno raccolte e rese disponibili per ciascun edificio scolastico. Sarà migliorato il quadro delle informazioni sull’adeguamento sismico degli edifici, sullo stato delle strutture portanti, sulla presenza di adeguati spazi collettivi come palestre o auditorium. I dati, da rendere pubblici per i cittadini, passano dagli attuali 151 a 500. Ma soprattutto dovrebbe divenire più veloce il trasferimento delle informazioni attraverso un flusso costante e diretto tra Enti locali, Regioni e Ministero.
Secondo il MIUR, quindi, entro il prossimo 31 dicembre avverrà l’ultima trasmissione dei dati secondo le vecchie procedure. Poi dovrebbe partire la nuova modalità di comunicazione per arrivare ad un vero e proprio fascicolo elettronico delle scuole.