Dalla falegnameria del padre al Cern di Ginevra. La storia di Fosco Tosti, 63 anni, è una storia tutta italiana, di quelle che in America sarebbero un film, di un piccolo imprenditore diventato grande, facendosi da sé. Un diploma in informatica e il resto imparato, corretto e sperimentato direttamente sul campo, fino a produrre componenti e prodotti per chi gli esperimenti li fa sulla nascita dell’universo.

“Mio padre era falegname – racconta Tosti – e ho iniziato con lui, a 25 anni, producendo e vendendo ricambi per macchine agricole. Gli stessi materiali erano usati anche in campo elettrico e grazie ad un’importante azienda che, dalla Svizzera si era trasferita nel Centro Italia, abbiamo iniziato a fornire particolari di questa tipologia di materie, sviluppando competenze nella lavorazione meccanica della fibra di vetro”. 

Poi la crescita è stata costante e progressiva: la prima macchina a controllo numerico – allora prerogativa delle grandi aziende – l’estensione dei materiali alle macchine per il legno e il packaging, lo studio di alternative all’amianto per le FS e nel 1989, tramite l’Ansaldo, la prima commessa per il Cern di Ginevra, l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, dove si trova il famoso acceleratore di particelle, una macchina il cui scopo è quello di produrre fasci di particelle subatomiche ad energie molto elevate, provocarne collisioni e osservarne i prodotti, scoprendo così particelle fino a quel momento ignote, come il famoso bosone di Higgs, soprannominato ‘ la particella di Dio’. 

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