“Come Cna siamo convinti che l’Italia debba ripartire dal made in Italy. E’ il nostro principale asset che, però, non può prescindere dal digitale”. Parola del vicepresidente nazionale Cna, Andrea Di Benedetto, che, l’altra sera a Ragusa, ha partecipato ai lavori di Digitaly Imprese, il progetto realizzato dalla Confederazione dell’Artigianato e delle Pmi, in partnership con Amazon, Google, Seat PG e Registro.it. L’incontro ha visto un’ampia partecipazione di imprese, una sessantina in tutto fra aziende “digitali” e “tradizionali”.
Di Benedetto ha illustrato le attività del progetto che si sviluppa in una serie di eventi in giro per l’Italia caratterizzati appunto da veri e propri business match tra imprese che offrono e imprese che cercano competenze e strumenti digitali. “Non dico che dobbiamo produrre artigianato digitale nel senso di start up puramente digital come fanno i californiani o produzioni di elettronica come fanno i cinesi – ha aggiunto Di Benedetto – ma siamo convinti che la nostra storia, la nostra cultura, il nostro saper fare, in tutti i campi, dall’agroalimentare e dal tessile all’arredo e alla ceramica, non possono assolutamente prescindere dai nuovi modelli di business digitale che sono legati alla capacità di essere globali, di lavorare con i capitali, con i nuovi strumenti per il marketing o per la disintermediazione delle filiere che si accorciano e diventano più qualitative perché si creano rapporti molto stretti tra fornitore e cliente. Tutti questi elementi migliorano l’attività delle imprese che operano nei vari settori.
Diversi studi ci dicono che chi usa strumenti digitali per la promozione ha in media una crescita del fatturato di cinque-dieci punti superiore rispetto a chi non li usa. Pensate che impatto tutto questo potrebbe avere sul sistema Paese, che impatto se tale discorso fosse portato avanti in modo strutturale sulle nostre imprese artigiane. Questo è per noi un progetto Paese. Cna, con Digitaly, che è solo il primo mattoncino di una strategia molto più ampia, vuole diventare l’associazione che sta al fianco degli artigiani digitali e di quelli tradizionali, per aiutarli a incontrarsi, a collaborare e, quando necessario, a fondersi con l’obiettivo di creare nuove imprese”.
I lavori sono stati aperti dal presidente provinciale Giuseppe Santocono e subito dopo c’è stato l’intervento del presidente della Camera di Commercio di Ragusa, Giuseppe Giannone. Il segretario provinciale Cna Ragusa, Giovanni Brancati, ha poi introdotto i contenuti dell’appuntamento, che ha registrato anche la presenza del presidente regionale Cna, Giuseppe Cascone.
Di formazione digitale, con specifico riferimento alle nuove competenze nell’era di Internet, hanno parlato Andrea Cannella e Luca Cavalieri per Google (progetto “Made in Italy: eccellenze in digitale”) e Calogero Bruno per Amazon, oltre ai rappresentanti di Registro.it (Cnr) e di Seat Pagine Gialle. Sono intervenuti anche i rappresentanti di alcune imprese digitali del territorio ibleo.
“E’ stato – afferma il presidente Santocono – un momento molto importante di incontro. Si avverte l’esigenza di aprirsi al futuro anziché chiudersi in se stessi. Secondo me è questo il significato più evidente dell’evento nel corso del quale sono venuti fuori degli spunti molto interessanti. La paura di ciò che non conosciamo deve essere abbattuta dalla voglia di aprirsi a nuove prospettive. Anche qui, nell’area iblea, Cna si sta muovendo per verificare più da vicino la consistenza di alcuni comparti che prima neppure conoscevamo. Miriamo ad ampliare la platea dei nostri associati che sono linfa vitale, soprattutto quando si parla di giovani imprese, per il futuro della nostra associazione e per lo sviluppo di efficaci dinamiche di sviluppo del territorio”.