La CNCE informa che si è recentemente concluso il progetto INFO-POW (Assessment of the channels of information and their use in the posting of workers), realizzato da un partenariato internazionale che ha coinvolto 5 Paesi membri (Austria, Belgio, Italia, Slovacchia e Slovenia).
Il focus del progetto di ricerca concerneva le modalità di accesso alle informazioni sul distacco transnazionale di lavoratori. Tramite una mappatura delle fonti disponibili nei 5 Paesi partecipanti e il coinvolgimento delle parti sociali interessate (come, appunto, CNCE), sono state sondate le necessità informative delle aziende, evidenziando pro e contro delle singole situazioni-Paese.
In generale, le principali difficoltà sono state riscontrate in relazione a:
- comprensione della disciplina applicabile: aspetto legato sia alle barriere linguistiche che alla necessità di applicare, di norma, un ampio corpus di disposizioni giuslavoristiche dettate da legge e contratti collettivi in vigore nel paese dove si invia il lavoratore. A tal proposito, un elemento emerso come potenzialmente d’aiuto è quello di poter accedere ad una serie di esempi pratici e chiarimenti, a corredo di riferimenti normativi di non immediata comprensione;
- mancata conoscenza dei siti ufficiali sul distacco transnazionale predisposti dalle autorità nazionali di ciascun paese UE, che sarebbero invece stati pensati proprio per fornire informazioni e contatti utili;
- complessità delle procedure per il distacco, che seppur risultino relativamente omogenee a livello europeo, non sono considerate sufficientemente chiare (ad esempio, compilazione dei moduli in lingua straniera).
Con specifico riguardo al caso italiano, CNCE denota come le imprese del settore delle costruzioni possano accedere a vari canali, quali siti web, punti di contatto nazionali, brochure, linee guida, corsi di formazione o servizi di consulenza, predisposti da enti pubblici, parti sociali, enti bilaterali e privati. Viene poi posta l’attenzione sui punti di forza e di debolezza del sistema-Italia per il distacco transnazionale, rilevando:
- il generale aggiornamento delle fonti italiane;
- la scarsa accessibilità da un punto di vista linguistico (la quasi totalità delle fonti è esclusivamente in italiano). Importante eccezione è il sito ufficiale sul distacco predisposto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, attualmente disponibile in quattro lingue (italiano, inglese, rumeno e tedesco);
- lo scarso aggiornamento dei siti di riferimento per quanto concerne la contrattualistica collettiva: sono riportate informazioni datate e, piuttosto che aggiornare le tabelle e indicazioni fornite, per i testi completi ed aggiornati, viene fatto rinvio massivo all’archivio del CNEL, che risulta di non immediata comprensione e generalmente in sola lingua italiana;
- la carenza di informazioni nelle diverse fonti mappate sui permessi di lavoro necessari in caso di distacco da paesi terzi;
- la difficoltà di accesso alle informazioni sulle disposizioni nazionali riguardanti la sicurezza e salute sul lavoro;
- per il settore delle costruzioni, la mancata registrazione dei lavoratori distaccati presso le Casse Edili/Edilcasse del sistema, aspetto documentato dall’attività di confronto con le Casse e raccolta dati svolto dalla CNCE anche come parte di precedenti progetti.
Le principali raccomandazioni di INFO-POW suggeriscono:
- la predisposizione di procedure amministrative omogenee a livello europeo;
- l’introduzione di uno standard di riferimento per i siti ufficiali nazionali sul distacco (facendo riferimento anche in questo caso a canali già esistenti, come il sito ufficiale dell’Austria o quello del Belgio);
- una maggiore accessibilità delle informazioni, anche predisponendo traduzioni e realizzando eventi informativi.
Le evidenze e le raccomandazioni del progetto, seppur non forniscano chiarimenti o linee interpretative sulla normativa vigente, costituiscono sicuramente un interessante punto della situazione e, auspicabilmente, un confronto costruttivo con altre realtà comunitarie da cui prendere spunto per migliorare i punti di criticità emersi.
Riferimenti: CNCE, Sezione News, L’accesso alle informazioni sul distacco transnazionale per le aziende: esperienze e limiti (pubbl. in data 29/02/24)