“Ripristinare la possibilità di svolgere attività formativa in azienda anche con modalità in presenza”: questa la richiesta che CNA rivolge al Governo dopo la lettura del DPCM appena approvato dal Consiglio dei ministri (art.1 comma 10 lettera S.), che mantiene il divieto di svolgere l’attività formativa in azienda.
La sospensione delle attività di formazione in aula sull’intero territorio nazionale e l’obbligo di svolgere i corsi esclusivamente con modalità a distanza, introdotti del precedente DPCM, e oggi confermati, hanno impattato negativamente sull’attività formativa in azienda in un periodo in cui la stessa è, invece, più che mai necessaria.
Solo attraverso interventi formativi da porre in essere sin d’ora sarà, infatti, possibile fronteggiare il disallineamento tra le figure presenti nel mercato del lavoro e quelle richieste dalle imprese e, conseguentemente, la crescita del tasso di disoccupazione atteso per i prossimi mesi.
Occorre prepararsi per affrontare le sfide che ci attendono, supportando con interventi formativi i soggetti che rischiano di perdere la propria occupazione e sostenendo le imprese, specialmente quelle che si vedranno costrette ad attuare processi di riconversione.
Risulta, peraltro, difficile comprendere per quale ragione lo svolgimento dell’attività formativa in azienda non sia ammessa, neppure nel rispetto delle misure precauzionali e di distanziamento sociale già adottate per lo svolgimento dell’attività lavorativa. Il rispetto delle stesse consentirebbe, infatti, lo svolgimento delle attività di formazione senza alcun rischio per i lavoratori.
CNA quindi chiede di rimuovere tale divieto, consentendo la formazione in azienda anche con forme in presenza.