“Il Micam resta la fiera di riferimento per il settore calzaturiero. Conosciamo pregi e difetti di questa vetrina internazionale e come e quanto riesca a incidere sulle commesse di un anno. Ad oggi la consapevolezza è che il Micam sia solo una parte del lavoro: per questo siamo convinti dell’importanza della creazione di eventi collaterali all’appuntamento fieristico, che siano in qualche modo complementari rispetto ad un canale che ovviamente non può più essere l’unico risolutivo per l’approvvigionamento degli ordini”.
All’indomani della chiusura dell’edizione numero 87 del Micam di Milano, il presidente territoriale di CNA Fermo Paolo Silenzi vuole guardare avanti: “Come CNA riteniamo necessario mettere a sistema politiche di internazionalizzazione continua e non a spot: gli imprenditori hanno bisogno di risorse per conoscere nuovi mercati e avviare collaborazioni più strutturate. Ricevere fondi per fare una fiera all’estero ogni 6 mesi per 3 giorni non funziona, non è la strada giusta per penetrare il mercato, fare ricerca e instaurare rapporti concreti e durevoli”.
Silenzi torna a chiedere che l’internazionalizzazione venga concepita come strumento ordinario, un suggerimento rivolto alla Regione, le cui disposizioni si tradurrebbero poi nell’azione in sinergia di Camera di Commercio e associazioni di categoria.
Dello stesso avviso Gianluca Mecozzi, portavoce territoriale calzatura e pelletteria di CNA Federmoda: “Siamo convinti che affiancare alla fiera soluzioni come bandi per un’internazionalizzazione più mirata e per un’incoming sul territorio calendarizzato come appuntamento fisso sia più adeguato all’attuale contesto produttivo calzaturiero. La dimostrazione diretta è stato il Micam stesso: sono due i giorni più intensi, domenica e lunedì, i clienti con i budget ridotti dimezzano la permanenza a Milano e ottimizzano il tempo visitando sia la fiera che gli showroom delle aziende più strutturate”.
Buone notizie arrivano intanto dalla Première Vision di Parigi, dove CNA Federmoda ha portato in fiera 8 aziende di cui 3 del distretto fermano maceratese con il progetto Manifattura Italiana: “Una missione positiva – commenta il referente CNA Giammarco Ferranti – portare il prodotto finito e la filiera in un contesto in cui sia designer che brand fanno ricerca per le nuove proposte su materiali e componenti ha suscitato notevole interesse. C’è da segnalare che il comparto moda francese attualmente manca di produttori, soprattutto sul segmento donna, un aspetto che ha portato un buon numero di contatti per le nostre aziende”.