Green energy, transizione energetica e economia circolare sono i capisaldi del processo di sostenibilità ambientale, da diversi anni al centro delle politiche europee e nazionali. Lo stesso Piano nazionale di ripresa e resilienza, oggi al centro del dibattito politico, dedica una missione specifica al tema della transizione verde e al processo di sostenibilità ambientale, al cui interno è racchiuso il capitolo dedicato all’economia circolare. Per sottolineare il potenziale e l’importanza di questo nuovo approccio green per le piccole e medie imprese, l’Aircnc (startup innovativa che permette a fornitori e produttori di incontrarsi e di vendere e compare materiale inutilizzato), ha organizzato un webinar dal titolo “L’economia in cerchio”, dedicato in particolar modo all’industria manifatturiera e al quale è intervenuta, tra gli altri, la coordinatrice di CNA Produzione, Valentina Di Berardino.
“Quando si parla di sostenibilità delle imprese, di riconversione green e di economia circolare, bisogna partire da un assunto imprescindibile: l’Italia potrà raggiungere i risultati attesi solo se riuscirà a rendere questa transizione sistemica e trasversale, coinvolgendo quanto più possibile il sistema economico e produttivo nel suo complesso, ma anche le istituzioni e i cittadini – ha affermato Di Berardino – Da molti anni CNA ha messo al centro delle proprie strategie e attività lo sviluppo sostenibile come chiave per la competitività e la crescita delle imprese. Un modello di sviluppo che abbiamo sempre considerato a misura di artigianato e di piccola impresa”.
Un percorso molto ambizioso per la morfologia delle piccole e medie imprese italiane che devono per questo essere aiutate e sostenute da una visione sistemica e strategica che permetta loro di esprimere al meglio le proprie potenzialità, aiutandole a riconvertire i propri processi produttivi senza stravolgerli, favorendo la sinergia tra il sistema produttivo ed il sistema della ricerca e dell’innovazione. Per farlo, però, sono necessarie politiche per la sostenibilità in un’ottica espansiva, abbandonando la logica punitiva fatta di oneri, regole, e costi che spesso invece ha caratterizzato gli attuali interventi sulla transizione green.
“La strada da percorrere per collaborare allo sviluppo di una economia circolare – ha concluso la coordinatrice di CNA Produzione – è quella di creare le condizioni per valorizzare le caratteristiche delle piccole e medie imprese che se messe in condizione di farlo sono in grado di conciliare le caratteristiche innovative dell’economia circolare con i tratti distintivi del nostro modello economico, come tradizione, qualità, creatività, legame col territorio e artigianalità”. È il caso delle best practice nel settore della meccanica, illustrate nel corso del webinar: un’impresa storica sienese, associata a CNA, presente sul mercato come fonderia sin dagli anni ‘60, ha avviato una nuova linea di prodotti volti a valorizzare gli scarti di alluminio, dandogli una seconda vita. Gli sfridi delle lavorazioni diventano quindi linee di arredo urbano, bicchieri o perfino gioielli. Un altro progetto è quello avviato da una start up reggiana associata alla Confederazione: partendo dal know how dell’impresa madre, una azienda manifatturiera specializzata nella lavorazione dei metalli e dell’acciaio, la start up utilizza gli scarti della lavorazione per creare oggetti decorativi, mobili, tavoli di design, o pannelli di arredo, utilizzando la decorazione tipica territoriale di Rolo.