Economia locale e investimenti pubblici
APPALTI PUBBLICI, PIÙ SPAZIO PER LE PMI DEL TERRITORIO
Siglato Protocollo di Intesa tra Comune di Santa Croce sull’Arno e CNA
Appalti, il Comune di Santa Croce sull’Arno sigla un Protocollo di Intesa con la CNA per una maggiore apertura e la massimizzazione degli effetti di ricaduta degli investimenti pubblici sul territorio.
A porre la firma sul Protocollo di Intesa in una cornice di estrema trasparenza e nel rispetto dei reciproci impegni, sono stati il Sindaco di Santa Croce sull’Arno Giulia Deidda e il Presidente CNA provinciale di Pisa Matteo Giusti.
Il Protocollo firmato con il Comune di Santa Croce sull’Arno, che segue altri di analogo tenore già formalizzati con altri enti locali sul territorio, prende avvio dal Memorandum di Intesa firmato dalla CNA (Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della piccola e media impresa) di Pisa con le associazioni sindacali CGIL – CISL – UIL di Pisa per arginare la “difficilissima situazione di crisi, perdurante oramai da diversi anni, in cui versano anche le aziende artigiane e non solo dei settori delle Costruzioni e Impiantistica e sulle gravissime conseguenze che ciò rischia di produrre sul piano sociale ed occupazionale” ed è il primo ad essere siglato dopo l’entrata in vigore del Nuovo Codice degli Appalti.
Chiari gli obiettivi specifici, individuati nel “salvaguardare e tutelare le imprese e i lavoratori dei settori in parola coinvolti in questa congiuntura economica”; nel “facilitare l’accesso delle piccole imprese artigiane e non solo alle opportunità, ancorché esigue, prodotte dal sistema pubblico in termini di appalti per lavori/servizi/forniture” così come nel “sensibilizzare gli Enti Pubblici appaltanti affinché tramite la trasparente adozione di norme e procedure consentano anche alle aziende locali di “mettersi in gioco” e “competere alla pari”.
Altrettanto chiaro l’obiettivo primario della piena affermazione dei “principi fondamentali che contraddistinguono un’economia sana, che assume come priorità l’occupazione e la qualità del lavoro e dell’impresa, garantendo al contempo legalità, efficienza e coesione sociale” e piena convergenza dei sottoscrittori nel perseguire “l interesse comune a sostenere le imprese che operano nel rispetto dei principi etici e/o di legalità, responsabilità sociale e correttezza retributiva-contributiva-fiscale”:
Essendo il primo protocollo ad essere siglato dopo l’entrata in vigore del Nuovo Codice degli Appalti e consapevoli delle difficoltà conseguenti alle ancora tante incertezze applicative delle nuove e complesse normative, le parti si sono impegnate, ognuna per le proprie competenze, ad “introdurre impegni e meccanismi che siano in grado di garantire l’effettiva partecipazione delle Micro Piccole e Medie Imprese (MPMI) al mercato degli appalti anche nelle more della completa attuazione della nuova disciplina” considerato che a tutt’oggi “in Europa le PMI generano il 58% della ricchezza nazionale, ma vincono soltanto il 29% delle gare d’appalto, con un indice di discriminazione del 29% nelle gare d’appalto europee, ed una discriminazione che raggiunge il 47% nel nostro Paese”.
<<Sono da sempre convinta che la nostra Comunità tutta e non solo il nostro sistema economico ha la sua forza nelle piccole e medie imprese che da sempre con la loro capacità di collaborare e la loro attenzione alla funzione anche sociale del loro impegno imprenditoriale ci aiutano a garantire coesione e tenuta sociale pur in presenza delle tante difficoltà della realtà di oggi. – dice il Sindaco Giulia Deidda – Quanto sottoscriviamo oggi in questo accordo specifico è ciò che la mia Amministrazione persegue in tutti i settori economici: collaborazione tra parti sociali; ricerca di tutti i meccanismi che consentano anche ai più piccoli di concorrere con pari dignità a tutte le opportunità che si aprono sul territorio, in un confronto aperto, leale e sempre costruttivo; perseguimento della massima affermazione dei principi di Eticità, Legalità e Trasparenza.>>
Nelle more della piena attuazione del Nuovo Codice degli Appalti molti enti locali hanno subito un rallentamento, per molti versi atteso, nell’assegnazione di nuovi appalti. Il Comune di Santa Croce sull’Arno, invece, ha voluto con forza procedere nella sua strada e, non senza uno sforzo considerevole dei propri uffici, è arrivato ad assegnare proprio in questi mesi di maggiore complessità ben tre appalti di lavori nonostante le tante difficoltà burocratiche create dall’incertezza sull’applicazione delle nuove norme e dall’avvio di funzionamento della Centrale Unica di Committenza. <<Continueremo a fare la nostra parte – chiosa il Sindaco Deidda – e a farlo insieme a tutte le parti sociali il confronto con le quali continua ad essere per noi determinante e fortemente costruttivo per l’interesse superiore della nostra Comunità>>.
“Con questo nuovo Protocollo di Intesa proseguiamo sulla strada della sensibilizzazione, dello stimolo e della collaborazione con gli enti locali – ha aggiunto il Presidente CNA Pisa Matteo Giusti – sul tema dei lavori e delle commesse pubbliche che sono un’importante voce di fatturato per le aziende del nostro territorio. Inutile girarci intorno: serve una cambio deciso di rotta nelle politiche e nelle scelte fatte dalle amministrazioni in materia di appalti di lavori pubblici e di servizi. Con l’ultima versione aggiornata del Codice Appalti ci sono degli strumenti nuovi che possono essere sfruttati per andare in questa direzione. Crediamo che con tali scelte, perseguite con rigore e con tenacia, sia possibile cogliere risultati migliori per le comunità amministrate, per le casse pubbliche e per le imprese locali. Il cambio di rotta è indispensabile perché gli effetti disastrosi in termini di tempi di consegna, di qualità nei lavori fatti e di burocrazia raccolti negli ultimi anni, dimostrano che la gare fate con appalti al massimo ribasso, con dimensioni eccessiva dei lotti messi a bando, con il subappalto selvaggio producono più perdite che guadagni. Per le nostre ditte il mercato degli appalti è decisivo per mantenere posti di lavoro e ricchezza sui nostri territori. E ci sono molte scelte che, se perseguite con continuità e costanza dagli enti locali, potrebbero andare in questa direzione e correggere le storture e le ingiustizie del recente passato. Valorizzare il lavoro locale non è solo interesse nostro, nonché compito principale come associazione di categoria, ma crediamo che sia un obiettivo sano anche per gli enti locali perché va a vantaggio diretto dei cittadini, massimizzando le ricadute degli investimenti pubblici, peraltro sempre diminuiti negli ultimi dieci anni ”.