È entrato in vigore l’accordo di libero scambio Ue-Singapore che consentirà, entro cinque anni, la rimozione da parte di Singapore degli ultimi dazi rimasti sui prodotti europei e garantirà l’applicazione di 138 indicazioni geografiche di prodotti alimentari europei.
Saranno inoltre rimosse le barriere non tariffarie in alcuni settori chiave come le automobili e le apparecchiature elettroniche, di cui saranno accettati gli attuali standard europei, mentre per quanto riguarda le manifatture tessili, saranno accettate le etichettature utilizzate dalle imprese europee.
L’accordo prevede altresì la semplificazione delle procedure doganali e i requisiti tecnici per i prodotti saranno resi più compatibili agli attuali standard europei, aiutando così le PMI ad incrementare le proprie esportazioni.
CNA accoglie con favore l’entrata in vigore dell’accordo, anche alla luce dei dati di accompagnamento rilasciati dalla Commissione europea in riferimento all’Italia. Di fatto, sono 8.281 le imprese italiane che esportano a Singapore e che si inseriscono nell’83% di PMI europee che esportano nel paese. In totale, il giro d’affari delle esportazioni italiane a Singapore raggiunge un valore pari a 2.1 miliardi di euro, a fronte di un valore delle importazioni di 334 milioni. Tra i prodotti maggiormente esportati vi sono unità di condizionamento e ventilazione, piastrelle di marmo e quarzo, profumi, olio d’oliva, prodotti in pelle, carciofi, salsicce e ceci.
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