Anche gli artigiani che operano nella ristorazione devono poter avere la concessione per i dehor e per i tavoli all’aperto. È quanto hanno sottolineato CNA e Confartigianato nell’audizione alla Camera nell’ambito della proposta di legge di riordino delle concessioni di spazi e aree pubbliche alle imprese di pubblico esercizio. “Apprezziamo la volontà del legislatore – ha detto Cristiano Tomei, responsabile turismo e commercio di CNA – di individuare un nuovo e stabile assetto di regole volto a disciplinare l’attività amministrativa di concessione di spazi e aree pubbliche a imprese operanti nel campo del food and beverage”. “Insieme a CNA Agroalimentare abbiamo condiviso la proposta di ampliare l’ambito soggettivo della proposta di legge limitato ai pubblici esercizi includendo anche le imprese artigiane di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande, laddove tale attività sia strumentale e accessoria all’esercizio dell’impresa”.
Il riferimento è alle imprese artigiane che svolgono servizi di ristorazione con consumo sul posto. Si tratta di “una platea molto significativa che conta oltre 40mila realtà tra pizzerie al taglio, piadinerie, gastronomie e rosticcerie, le quali animo le città d’arte, i borghi, i luoghi del turismo e del vivere in tutta Italia”.
“Inoltre – ha concluso Tomei – è auspicabile che la disciplina organica tenga conto di criteri omogenei utili alla semplificazione autorizzativa per quanto attiene alle diverse categorie dehor aperti (tipo pedane, tende, tavolini, sedie e fioriere) o semi aperti (paratie, vetrate chiuse su almeno tre lati)”.