CNA conferma di essere totalmente favorevole all’estensione del Green Pass nei luoghi di lavoro. Una misura che risponde alla necessità di compiere ogni sforzo per scongiurare nuove misure restrittive che avrebbero devastanti effetti sull’economia.
Per la Confederazione la norma per l’estensione del Green Pass dovrà essere chiara e coerente in termini di obblighi e sanzioni e non dovranno essere previsti oneri e costi impropri a carico delle imprese ne gravare sui contribuenti, già da tempo impegnate nell’implementazione dei protocolli per la sicurezza sui luoghi di lavoro.
In particolare, CNA ritiene che il lavoratore sprovvisto di Green Pass dovrà essere collocato in aspettativa fino alla fine dello stato di emergenza mantenendo il diritto al posto di lavoro. Per quanto riguarda i tamponi, per la Confederazione il costo non deve essere a carico dell’impresa e nemmeno gravare sui contribuenti per non sottrarre preziose risorse a servizi essenziali. E’ auspicabile che i tamponi siano offerti a prezzi che non generino profitti.
Infine per la CNA l’estensione del Green Pass dovrà superare una serie di contraddizioni che si evidenziano in alcuni servizi (come la differenza tra trasporti a lunga percorrenza e trasporto pubblico locale) uscendo dalla sterile e inutile distinzione tra beni e servizi essenziali e quelli superflui.
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In merito all’articolo inerente il greenpass,ritengo da pensionato CNA e lavoratore autonomo iscritto da oltre 40 anni ,aberrante la totale condivisione da parte degli organi dirigenti dalle confederazione di tale strumento.Strumento che ha solo ed esclusive ragioni di carattere politico finalizzate al convincimento di fasce di popolazione alla vaccinazione.Non ha assolutamente nessuna valenza scientifica e lo asseriscono con dati e prove alla mano valenti scienziati.Inoltre mi chiedo con quale consenso da parte della base imprenditoriale,vi siete permessi di avvallare uno strumento discriminatorio,alla faccia del regolamento di un Europa che portate sull’altare.Ritengo doveroso e indispensabile da parte della confederazione un rapido passo indietro e una consultazione con la base ,prima di assumere posizioni che possono e porteranno inevitabilmente a una spaccatura profonda tra gli associati.Mel 1921 occorreva la tessera del partito fascista per poter lavorare e nel 2021 occorre il marchio verde.Complimenti alla democrazia!!!
Egregio Signor Giaroli,
Le sue considerazioni meritano alcune nostre precisazioni. Dall’inizio della pandemia la nostra Confederazione, che ha supportato con il massimo impegno e vicinanza le difficoltà delle imprese, degli imprenditori, dei loro familiari, dei nostri pensionati, ha sempre sostenuto la priorità di tutelare la salute, di salvaguardare le attività economiche ed è sempre stata favorevole a ogni misura che possa scongiurare nuove chiusure: sani ma senza crescita economica il paese non funziona. Una posizione che ha incontrato larghissimo consenso e condivisione da parte dei nostri associati, anche sul Green Pass, uno strumento che trova applicazione in molti paesi europei e che è assolutamente coerente con il regolamento europeo al quale Lei fa riferimento. La prima istituzione a introdurre il Green Pass è stata proprio l’Unione Europea per gli spostamenti tra i paesi membri, senza che ciò abbia provocato allarmi democratici. La libertà di opinione è una ricchezza, quindi legittimi e facciamo tesoro di tutti i suoi dubbi, ma converrà che esiste una profonda differenza tra la tessera fascista degli anni ’20 e il Green Pass, basta sentire molti dei nostri pensionati associati che hanno purtroppo dovuto subire la prima con ben altri metodi; un certificato che consente la libertà di non vaccinarsi e soprattutto è stato approvato con un consenso unanime dal Parlamento, massima espressione delle istituzioni democratiche.
Ci creda, siamo una associazione assolutamente, e forse per qualcuno insolitamente, democratica, le nostre scelte sono sempre assunte e validate da tre organi fatti di imprenditori e pensionati: la presidenza, la direzione nazionale e l’assemblea nazionale. Comunque grazie, anche questo suo messaggio ci sprona a migliorare il confronto con i nostri associati.
Gentile sig. Mauro, lei ha perfettamente ragione! la CNA; dalla quale la mia azienda si disiscrive immediatamente, desidera rimanere seduta al tavolo dei potenti evidentemente, nel totale dispregio della costituzione italiana. Davvero vergognoso.
La risposta poi dell’ufficio stampa cita fatti non veri: “Green Pass, uno strumento che trova applicazione in molti paesi europei e che è assolutamente coerente con il regolamento europeo al quale Lei fa riferimento.” Lo strumento europeo neanche si chiama GP, in quanto di green ha ben poco, e come tale non ha riscontro in altri paesi tranne parzialmente la Francia. Il regolamento europeo basta leggerlo, palese la totale difformità delle norme proposte rispetto a quelle applicate in Italia.
Diversità di vedute, opinioni libere e non codificate o ammassati sono l’essenza di una associazione di rappresentanza come CNA.
Il certificato digitale COVID è stato approvato dal Parlamento italiano con pochissimi voti contrari. Tra la popolazione superiore a 12 anni ne sono stati scaricati oltre 40 milioni.
Lei è assolutamente libero di essere contrario o esprimere giudizi negativi sullo strumento ma la nostra costituzione, come ha ricordato il presidente Mattarea dice altro.
L’ufficio stampa le conferma che il green pass è operativo in quasi tutti i paesi europei. Germania e Spagna che sono paesi federali hanno lasciato alle regioni la facoltà di regolamentarlo.
Un cittadino tedesco non può andare in Spagna senza certificazione. Se vuole possiamo fornirle l’elenco dettagliato dei paesi che lo adottano e le varie modalità. In alcuni, ad esempio, la certificazione si ottiene solo dopo la seconda dose di vaccino, altri come l’Austria sta introducendo la cancellazione dei sussidi per i disoccupati che rifiutano un posto di lavoro per non avere il green pass e ipotizza che in caso di nuovo lockdown le restrizioni siano solo per chi non è vaccinato. Ci spiace la sua contrarietà, le scelte della Confederazione sono assunte con attenzione e ponderazione da un gruppo dirigente di imprenditori, a secondo del loro impatto, deliberate da una Direzione e una ssemblea nazionale composta da oltre 350 imprenditori di tutta Italia e di tutte le attività.
Ci spiace sinceramente per la sua delusione.
Cordialmente
Buongiorno,
Ritengo alquanto inopportuno come confederazione del lavoro alla quale sono iscritto da 14 anni avallare le decisioni di questo governo.
Lo sanno anche gli stolti che sono privazioni di libertà che non hanno alcun fondamento scientifico, solo chi ha il tampone negativo è in salute, chi ha fatto doppia dose di vaccino può infettare ed essere a sua volta infettato ed i numeri parlano chiaro.
Cosa vi hanno promesso al tavolo delle trattative? Che avrebbero abbassato le tasse? Che abbasseranno il cuneo fiscale?
Da quando sono iscritto ho visto continuamente un peggioramento delle condizioni economiche delle imprese artigiane proprio perché continuate (nel famoso tavolo delle trattative) ad assecondare i capricci di tutti i governi che sono succeduti e potrei farvi un elenco dettagliato che non basterebbe questo form a contenerlo. Come imprenditore non mi sento più tutelato dalla vostra associazione e l’appoggio al ghestaphopass è l’ultima genialità.
Cosa direte ai ristoranti (vostri associati) quando questo inverno lavoreranno al 50% perché per mangiare al chiuso servirà il ghestapho pass e si stima che il 40% di italiani intelligentemente non ha fatto e non farà il siero genio sperimentale? Lo so cosa direte ai ristoranti, quello che vi suggerirà di dire il governo…è colpa di chi non vuol fare il buco prendetevela con loro.
Fate un passo indietro, dimostrate di avere forza, dimostrate che la CNA è una confederazione di gente, di imprenditori liberi che vogliono lavorare onestamente senza barattare i diritti del lavoro, della Costituzione e della democrazia!
Mio nonno ha combattuto contro le tessere imposte da un governo che era sostenuto dagli imprenditori. Non torniamo nel triste ventennio del secolo scorso!!
Aggiungo che il Presidente del consiglio è un banchiere, non farà mai e poi mai gli interessi nazionali delle PICCOLE IMPRESE, siate coerenti con la categoria che rappresentate: L’ARTIGIANATO di questo passo scomparirà e voi avrete le vostre responsabilità!
Cordialmente, un piccolo artigiano!
Grazie per sue riflessioni , meritano la attenzione e alcune doverose precisazioni per distinguere nell’analisi le opinioni dai fatti, dai dati.
Le percentuali che Lei indica su limitazioni e popolazione vaccinata probabilmente non sono aggiornate. Quasi il 70% degli italiani con età oltre i 12 anni ha completato il ciclo vaccinale, in Lombardia che ne hanno storia e motivi sono arrivati all’80%, e siamo certi che il prossimo inverno i ristoranti e le altre attività aperte al pubblico non avranno limitazioni di capacità.
Se in passato hanno ricevuto indennizzi, cassa integrazione è sicuramente merito anche della nostra azione.
Il Governo intende allentare le restrizioni già nei prossimi giorni. Anche sull’efficacia dei vaccini i dati forniti dalle autorità nazionali ed europee e da autorevoli centri di ricerca indicano uno scenario diverso da quello che lei descrive.
La CNA partecipa in modo propositivo ai tavoli con il governo e le altre istituzioni nell’interesse del mondo che rappresenta, imprese, imprenditori, i loro familiari, senza assecondare i capricci e le volontà e senza mai barattare diritti e valori che caratterizzano la nostra tradizione, la nostra storia ben codificati nel nostro statuto.. Potremo fare un lungo elenco di risultati ottenuti in particolare dall’esplosione della pandemia ad oggi a tutela degli interessi di artigiani, piccole imprese e lavoratori autonomi.
Di quell’economia diffusa, non finanziaria, non predatoria, non sovvenzionata di cui ha bisogno il nostro paese.
Siamo una associazione libera, composta da donne e uomini che ogni giorno si impegnano ad ascoltare gli associati e cercare soluzioni alle tante problematiche da affrontare.
Le nostre sono scelte condivise, fatte fa imprenditori, validate da un assemblea di oltre 350 imprenditori in rappresentanza di tutte le nostre regioni e le nostre attività l.
Rispettiamo le Sue considerazioni ma possiamo assicurarLe che le nostre posizioni sul Green Pass e su altri temi rilevanti incontrano un apprezzamento assai diffuso tra i nostri associati.
Paragonare questa situazione al “ventennio” sinceramente sembra eccessivo, ed anche questo ce lo confermano quasi 300.000 ex imprenditori iscritti a Cna Pensionati, perché molti di loro il “ventennio” lo hanno vissuto non raccontato.
Con altrettanta stima e cordialità