I capi d’abbigliamento non avranno più segreti. Per i consumatori sono infatti in arrivo le etichette parlanti, grazie ad una iniziativa pilota cui partecipa Federmoda CNA del Veneto, e che è realizzata grazie al sostegno dell’Assessorato alle attività produttive e difesa del consumatore della Regione Veneto, di Unioncamere del Veneto e di Unionfiliere con il suo sistema di certificazione TF.
Il progetto pilota è stato promosso dalle organizzazioni regionali venete di Federmoda CNA, Confartigianato, Confindustria e Confesercenti sezioni moda ed il sostegno di Adoc, Adiconsum, Federconsumatori, Lega Consumatori e Unione nazionale presso l’Area consumatori del Veneto per difendere la produzione 100% Made in Italy.
L’etichetta parlante è stata presentata a Milano, oggi 6 settembre 2016, Eventi della Fiera di Milano nell’ambito di Milano Unica.
I capi d’abbigliamento interessati al progetto pilota sono per ora quelli di una ventina di imprese industriali ed artigiane della Regione Veneto che hanno preso parte alla sperimentazione che parleranno al consumatore per mezzo dell’etichetta, rivelando la loro identità: dove sono nati, chi li ha creati, di cosa sono fatti. Insomma diranno tutta la verità nient’altro che la verità sul 100% Made in Italy.
Grazie ad una applicazione software creata ad hoc, che sfrutta la tecnologia NFC, basterà avvicinare il telefonino ad un paio di jeans, ad un vestito, una giacca o un paio di scarpe e i consumatori sapranno dove è sono stati prodotti, la stoffa o il pellame dove sono stati colorati e come, quali trattamenti hanno subito, in quale posto sono stati tagliati e cuciti dove è sono stati assemblati. I vantaggi sono numerosi per tutti. Il cliente saprà esattamente cosa acquista mentre il produttore potrà valorizzare la qualità del suo prodotto e approfittare del contatto con il consumatore finale per attivare una innovativa strategia di marketing ed espandere così il suo mercato.
“La rivoluzione voluta dalle tre maggiori organizzazioni imprenditoriali della Moda del Veneto –spiega Pier Giorgio Silvestrin, Presidente di Federmoda CNA Veneto- è un’arma potente per valorizzare il vero Made in Italy e combattere il mercato del falso che ci costa 7 miliardi l’anno, distrugge imprese e occupazione e danneggia i consumatori. Chi compra deve avere la certezza di cosa comperare evitando di alimentare la catena del falso che porta solo danni a tutti quanti”.
La tecnologia digitale è il cuore del progetto. Permette infatti di rendere accattivante in processo di conoscenza ma soprattutto, grazie alle tecnologie open source ed al cloud, le imprese vi possono accedere nel modo più semplice e meno costoso possibile. Chi aderisce al progetto non dovrà infatti acquistare nessun software. Ovviamente anche l’output sarà di diversi formati a partire dal più semplice QR-code sino alla tecnologia un po’ più avanzata dell’nfc che sta però divenendo molto comune soprattutto all’estero”.
Il comparto del tessile abbigliamento calzature è il primo settore a sperimentare l’etichetta parlante, il progetto pilota coinvolgerà entro la fine dell’anno una ventina di aziende del Veneto. Però successivamente l’opportunità potrà essere offerta anche ad altri settori del Made in Italy come l’oreficeria, l’occhialeria, il mobile etc”.