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Export. Nuovo bando della Regione per esportatori non abituali e saltuari

 Nel 2015 le esportazioni italiane sono aumentate del 3,7%, con una netta accelerazione rispetto al 2014, che si era chiuso con un incremento del 2,4%. E’ importante sottolineare che i settori che hanno pesato in positivo sulla nostra bilancia commerciale sono quelli tipici del Made in Italy, dove è radicata la presenza di micro e piccole imprese.

Spiega Danila Padovani, responsabile di CNA Romagna Estero: “Incrementi superiori alla media sono stati registrati per gli alimenti, il legno ed i mobili, mentre per il settore tessile, abbigliamento e calzature e per la meccanica la crescita è leggermente inferiore rispetto al 2014. Va detto comunque che i comparti del tessile e della meccanica rappresentano i due pilastri dell’export italiano ed insieme generano il 72% del saldo commerciale realizzato dalla manifattura italiana. Il contributo delle micro e piccole imprese è spesso sottovalutato , ma la loro capacità di vendere nei mercati esteri è tutt’altro che trascurabile. Le piccole imprese (0-49 addetti) contribuiscono al 18,1 % dell’export italiano, se a queste aggiungiamo le medie imprese (50-249 addetti) questa quota arriva al 50%.”

Prosegue Padovani: “Questa realtà va tenuta in considerazione e deve orientare le politiche di sostegno che Governo e Istituzioni attivano per le PMI. La Regione Emilia Romagna è la terza regione esportatrice italiana con oltre 53 miliardi di Euro. L’attuale legislatura pone particolare attenzione all’internazionalizzazione e fra gli obiettivi che si è data c’è quello di aumentare in modo significativo il numero di imprese regionali esportatrici da 26.000 a 30.000 unità.  Leggiamo in questo senso l’uscita dell’ultimo bando regionale di particolare interesse per le PMI non esportatrici o esportatrici saltuarie, che mette a disposizione  finanziamenti a fondo perduto, per  percorsi di internazionalizzazione di medio periodo. Il bando supporta progetti singoli o di reti formali di impresa, finalizzati a percorsi strutturati, nell’arco di massimo due anni, che prevedano un piano export con uno o due paesi obiettivo. E’ rivolto alle attività di produzione di beni e servizi.  E’ possibile ottenere un contributo a fondo perduto fino al 50% delle spese ammissibili. Il contributo massimo non potrà superare i 100.000 euro per le singole imprese ed i 400.000 euro per le reti. La spesa ammissibile non può essere inferiore a 50.000 euro”. Infine, conclude Padovani: “Per quanto riguarda la scadenza , si tratta di un bando a sportello soggetto a valutazione, con periodo di invio delle domande dal 15 marzo al 30 settembre 2016. “

Per informazioni utili a valutare le caratteristiche necessarie per accedere al contributo, predisposizione ed invio delle domande, CNA invita gli interessati a rivolgersi a: Danila Padovani, tel. 0543-770104, e-mail: danila.padovani@cnafc.it; Massimo Grandi, tel. 0543-770218, e-mail: massimo.grandi@cnafc.it

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