“Il nostro programma in molti punti è sovrapponibile con le proposte della CNA”. E’ quanto ha sottolineato la Presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni al faccia-a-faccia nella sede della Confederazione chiudendo la serie di incontri con i leader politici in vista delle elezioni del 25 settembre.

Il Presidente Nazionale Dario Costantini nell’introduzione ha evidenziato la necessità che la politica dia risposte in tempi rapidi su alcune urgenze a partire dal caro-bollette. “Le nostre imprese hanno accusato aumenti del 300% da inizio anno e senza interventi concreti arriveranno al 500%”. Per questo Costantini ha rilanciato anche davanti a Giorgia Meloni la necessità di “un nuovo patto sociale tra la politica e le associazioni più rappresentative, concreto, con un confronto quotidiano”.

“Lavoro e crescita non si fanno per decreto ma li fanno le imprese e lo Stato non deve essere un ostacolo per chi vuole produrre”, ha detto Meloni che ha poi indicato la necessità di un cambio di mentalità, per “ricostruire un rapporto positivo tra lo Stato, le imprese e le famiglie”.

La Presidente di Fratelli d’Italia ha quindi rilevato che l’instabilità politica costa dal punto di vista economico e in questo orientamento va letta la proposta di riforma costituzionale. Meloni ha quindi indicato una serie di temi che hanno la priorità per aprire una nuova fase per il Paese, a partire dalla legalità e dallo snellimento burocratico. “Sono stati varati molti decreti per la semplificazione ma la montagna della burocrazia è ancora intatta”. Poi il fisco. “Da anni c’è una caccia al gettito invece che il contrasto all’evasione”. La riduzione delle tasse è necessaria ma con un percorso graduale partendo da una flat tax al 15% sul reddito incrementale rispetto all’anno prima e una estensione del regime forfettario da 65mila a 100mila euro.

Sul tema salari la proposta è potenziare la contrattazione nazionale e di secondo livello ma “il vero problema è l’elevata tassazione sul lavoro. Il mio obiettivo è un taglio del cuneo fiscale del 5% per redditi fino a 35mila euro, due terzi al lavoratore e un terzo all’impresa”. Inoltre parità di condizioni tra lavoro dipendente e lavoro autonomo in termini di diritti e tutele immaginando per gli autonomi un ammortizzatore identico alla Naspi.

Secondo Meloni occorre poi rivedere la materia dei bonus edilizi. “Serve un riordino del sistema degli incentivi all’edilizia. Un tetto massimo dell’80%, priorità alla prima casa ma è necessario salvare gli ‘esodati’ del Superbonus, in particolare le imprese che non riescono a vendere i crediti”.

Infine l’energia. “A lungo termine dobbiamo diversificare le fonti energetiche e l’Italia può diventare l’hub di approvvigionamento energetico dell’Europa”. Per contrastare il caro-bollette occorre un tetto al prezzo del gas a livello europeo, disaccoppiamento tra il prezzo del gas e quello delle fonti rinnovabili e prorogare i crediti d’imposta, “le risorse ci sono e non c’è bisogno dello scostamento di bilancio”.

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