Alla fine del mese di febbraio CNA ha scritto al Comitato tecnico scientifico (Cts) per consentire l’apertura delle attività di ristorazione nelle ore serali limitatamente alle zone gialle. Nella stessa occasione è stato proposto l’avvio di un confronto per definire un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, buffet e servizi di catering, vietati sull’intero territorio.
A seguire, lo scorso 31 marzo, insieme a Confartigianato e Casartigiani, CNA si è nuovamente rivolta al Cts con un documento unitario contenente una proposta anche per la parte cerimonie, distinguendo le cerimonie civili e religiose dalle feste private.
Far ripartire il settore, non citato nel Decreto riaperture, è stata la priorità portata sul tavolo durante l’incontro al ministero dello Sviluppo Economico con la sottosegretaria Anna Ascani e l’On. Martina Nardi, presidente commissione Attività Produttive della Camera.
Sulla scorta del documento unitario presentato e del decreto 52/2021 in materia di riaperture, Gabriele Rotini, responsabile CNA Agroalimentare, e Andrea Borghini, l’imprenditore del settore eventi e cerimonie, hanno sottolineato che si potrebbe prevedere un’aggiunta all’art.4 del decreto, salvo che la situazione epidemiologica non consenta una riapertura anticipata.
La proposta prevede che “dal 1° giugno 2021 in zona gialla vengano consentite le feste conseguenti alle cerimonie civili e religiose nei luoghi al chiuso e all’aperto sottostando ai protocolli previsti per il settore e per i quali è responsabile l’impresa che organizza e gestisce l’evento”.
Quanto alle le feste private che fanno capo a persone fisiche dal 1° luglio in zona gialla, non essendoci una azienda organizzatrice e quindi non essendoci protocollo di riferimento, non possono essere regolamentate.