Quasi 600 imprenditori coinvolti in sette serate distribuite nelle sei sedi CNA del vicentino e nella nuova sede di Legnago (Vr). Un bilancio importante quello raggiunto alla conclusione di Fattura elettronica. Nuove regole, buone pratiche, il ciclo di incontri gratuiti promosso da CNA Vicenza per avvicinare le piccole imprese alla novità normativa di ormai prossima entrata in vigore. Un percorso da tutto esaurito, a conferma della grande sensibilità al tema manifestata dalle imprese, intenzionate a non farsi trovare impreparate. Ma pure il segno, come evidenziato dagli interventi raccolti in sala, di una certa apprensione di fronte all’avvicinarsi del 31 dicembre.

«Certamente abbiamo aiutato gli imprenditori presenti a impostare un primo salto di qualità nell’organizzazione del loro lavoro – evidenzia Alessandro Leone, Direttore di CNA Vicenza -: ora sanno in buona misura come comportarsi e quali sono le azioni corrette da mettere in pratica per integrare al meglio il nuovo metodo di fatturazione e non incorrere in sanzioni. Non mancano però i dubbi, legati all’aspetto degli incassi. Il timore di molti è: se io fatturo con un metodo ancora in fase sperimentale, ci sono margini di errore di cui il cliente può approfittare per non pagare o ritardare il pagamento?».

«In realtà da questo punto di vista non cambia nulla rispetto al sistema tradizionale – spiega Pietro Bianco, responsabile Societario e Tributario CNA Vicenza -: emessa la fattura e registrata nel Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, l’impresa è a posto. Forse per rendere tutto più liscio il legislatore avrebbe dovuto prevedere come obbligatoria per tutti la registrazione al Sistema, cosa che oggi non è. In questo modo avrebbe potuto rendere più automatici sia il caricamento sia la ricezione della e-fattura. Ma i modi per evitare guai o sanzioni ci sono tutti».

Attenzione prima di tutto a non fraintendere le concessioni riconosciute dal semestre di sperimentazione.

«Lo abbiamo spiegato bene alle aziende – chiarisce Bianco -: dall’entrata in vigore del 1° gennaio e fino al 30 giugno le sanzioni sono nulle solo in caso di ritardi che non incidono sulla liquidazione delle imposte. Se il ritardo supera i termini della liquidazione la sanzione c’è, è solo ridotta».

Adesso però scatta un’altra corsa contro il tempo, legata al necessario adeguamento delle tecnologie digitali.

«Tra i timori evidenziati dai nostri imprenditori – aggiunge Leone – c’è infatti un aspetto che richiede una riflessione urgente: il tema della qualità delle infrastrutture. La banda ultralarga fatica a prendere piede, per mentalità ma più ancora per arretratezza di sistema. E sono troppi i poli industriali ancora scoperti. Se questo fino a ieri ha rappresentato un ostacolo in termini di competitività, adesso può mettere in difficoltà le aziende di fronte al fisco. Diventa quindi essenziale il lavoro che abbiamo avviato su un doppio binario: alfabetizzare sempre di più le piccole imprese in ottica di 4.0 e digitale, e dialogare con Comuni e telco per avviare insieme una campagna seria e diffusa con cui abbattere il digital divide territoriale».

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