Si è tenuto lo scorso 31 agosto a Jesi l’incontro organizzato da CNA Agroalimentare Ancona con l’obiettivo di sviluppare un’azione comune a salvaguardia del settore della canapa. Nella notte tra il 31 luglio e il primo agosto era stato, infatti, approvato in commissione l’emendamento del governo al disegno di legge Sicurezza che ha introdotto disposizioni stringenti sulla filiera agroindustriale della canapa.
Negli anni più recenti, il numero di aziende agricole che coltivano canapa in Italia è aumentato, specialmente a seguito dell’entrata in vigore della legge 242/2016. Le motivazioni, dietro questo andamento, sono da ricondurre alla volontà sia di diversificare la produzione agricola sia di tutelare il territorio nell’ottica di creare filiere locali e far nascere opportunità occupazionali. Gli utilizzi della Cannabis sativa, inoltre, sono molteplici: quello alimentare rappresenta lo sbocco principale, soprattutto destinato all’export, ma il suo impiego si sta sviluppando anche in settori meno tradizionali (bioplastiche, biocarburanti e bioedilizia).
“Questo emendamento rischia di mettere in ginocchio tutte le imprese che, dalla produzione al commercio, operano in un settore dinamico e in forte crescita. La Corte di Giustizia europea, tra l’altro, già nel 2020 ha riconosciuto le infiorescenze di canapa come non stupefacenti. La presenza delle più importanti associazioni di categoria riunite qui oggi sottolinea la necessità di lavorare insieme per un’azione comune e condivisa a tutela del comparto”, ha dichiarato Francesca Petrini, presidente nazionale CNA Agroalimentare.