In vista dell’avanzamento del percorso di definizione del Piano Urbanistico Generale promosso dal Comune di Forlì, la CNA territoriale insieme alle imprese ha definito un lungo percorso di condivisione per far emergere le esigenze degli imprenditori e le loro proposte a fronte delle criticità maggiori della città o delle opportunità che si potrebbero presentare. Per una pianificazione che il Comune stesso definisce strategica e con un orizzonte al 2050, raccogliere il punto di vista delle diverse anime cittadine diviene fondamentale.
Ancor di più se la componente è quella delle imprenditrici e degli imprenditori, proprio a Forlì che la CNA territoriale definisce “la città delle imprese”, un contesto operoso, culturalmente vocato all’imprenditorialità ed il cui tessuto produttivo è incardinato sulle micro, piccole e medie imprese, condizione maturata nel tempo che ne connota anche cultura e storia della città.
Se questa caratteristica è patrimonio distintivo e forza economico-sociale, dal momento in cui si immagina la città del prossimo futuro, non si può prescindere dall’interrogarsi sul come mantenere e alimentare questa caratteristica, quindi il sistema imprenditoriale, i suoi distretti, le competenze e la cultura d’impresa.
Il documento è stato presentato e consegnato nel corso di una conferenza stampa presso la sede di CNA Forlì. Presenti Davide Bellini, presidente CNA Area Forlì città; Gabriele di Bonaventura, responsabile CNA Costruzioni Forlì-Cesena; Marco Lucchi, responsabile CNA Area Forlì città; Daniele Mezzacapo, vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di Forlì; e Simona Savini, dirigente del servizio urbanistica del Comune di Forlì.
Il documento è frutto di un percorso durato più di sei mesi che ha visto diverse fasi di formazione, discussione ed elaborazione e che ha coinvolto un’ampia platea di imprenditori. Quel che emerge è un documento ricco di spunti, sia in termini di visione, sia in termini di contributi.
In particolare, emergono sei capisaldi che la CNA territoriale ha voluto porre al centro della visione proposta: la rigenerazione urbana, la natura imprenditoriale della città, la salvaguardia dei settori produttivi tipici, i collegamenti logistici, anche verso il porto di Ravenna o il nodo ferroviario di Bologna, il ruolo dell’università ed infine le aree produttive. Alcuni specifici riferimenti normativi tutti volti ad abbattere la burocrazia ed agevolare i progetti virtuosi.
Infine, all’interno di una serie di ricchi spunti che identificano ambiti, criticità e opportunità, sono stati sviluppati direttamente dagli imprenditori, opportunamente coordinati, quattro proposte di progetto per affrontare quattro criticità rilevate. Si tratta di progetti rilevanti, ma che oltre ad essere un contributo concreto, rappresentano anche un “esempio” alla modalità con cui confrontarsi per sviluppare opportunità per la città. In particolare i progetti riguardano:
Progetto 1. Degrado urbano e socio-economico del centro
Rivitalizzazione socio-economica, affrontato attraverso la riqualificazione dello spazio pubblico verticale (facciate prospicenti la viabilità pubblica) e dello spazio pubblico orizzontale (percorsi e pavimentazioni), ponendo attenzione al wayfinding urbano (infrastruttura narrativa, con un racconto che orienta, sottolinea e illustra la dote patrimoniale del centro).
Progetto 2. Degrado dell’area ex Eridania
Recupero aree dismesse e strategie di de-sigillazione, affrontato attraverso la riqualificazione organica dello spazio urbano (edifici, aree, percorsi), valorizzando la presenza del verde (interventi di de-sigillazione, forestazione e nature-based solution), che deve divenire cifra distintiva di un nuovo paesaggio e di nuove opportunità ludico, sportive, didattiche, creative.
Progetto 3. Scarsa comunicazione fra università e imprese
Trattato tramite la condivisione di un programma di iniziative di approfondimento, riflessione e scambio, da collocare in un mese specifico (ad esempio ad ottobre, aprendo con la giornata europea dedicata alla ricerca e all’innovazione), nell’ambito del quale le imprese aprono le porte all’università e, viceversa, l’università apre le proprie alle imprese per contaminare il sapere accademico con la competenza esperienziale.
Progetto 4. Mancanza di una chiara organizzazione territoriale per le aree produttive
Sviluppato tramite la condivisione di un programma vocazionale delle aree, individuando diversi distretti –mobile imbottito (Villanova, Quattro), aerospazio (Ronco, Carpena), nautica (Selva), green (Coriano), logistica (Ronco, Selva), meccatronica (Selva) – e ponendoli in relazione integrata con il territorio (università, centro storico, forese) attraverso infrastrutture di qualità.
CNA, oltre a fornire i progetti nel dettaglio alla città, con la consegna all’amministrazione, si metterà a disposizione per confronti ed approfondimenti sui temi e renderà fruibile il contenuto del documento sul proprio sito, in modo che possa essere disponibile a tutti coloro che vogliono concentrarsi su un confronto costruttivo e strategico per la città.