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Fusione tra comuni. CNA: “Servono scelte capaci di restituire vigore al nostro territorio”

Finanziamenti a milioni per 10 anni dallo Stato e per 15 anni dalla Regione, allentamento del patto di stabilità, priorità all’accesso ai programmi regionali. Sono i vantaggi più consistenti di cui godono i comuni che decidono di fondersi. Per comuni di piccole-medie dimensioni come quelli del Rubicone, si tratta della benzina necessaria per poter rilanciare un territorio e il suo tessuto economico.

“In questi giorni, sui giornali locali – nota Marco Gasperini, presidente di CNA Est Romagna – si sta dibattendo fortemente su due progetti di fusione tra comuni: Gatteo, Savignano e San Mauro da un lato, Gambettola e Longiano dall’altro. A CNA pare una prospettiva interessante per il rilancio del territorio e per rivitalizzare le sorti dell’Unione Rubicone e Mare che, altrimenti, rischia di invischiarsi in una brutta situazione di stallo”.

Si tratta di fantapolitica? I due processi di fusione si sono arenati negli anni. Quello del Rubicone, dopo che si è “sfilato” il comune di Gatteo, ha visto San Mauro e Savignano bloccarsi di fronte al referendum. Gambettola e Longiano (al tempo anche con Montiano) si sono arenati ancor prima di fare passi tangibili. Ora se ne torna a discutere, dopo che i vari comuni hanno iniziato a lavorare insieme, anche a causa del riordino istituzionale. Non si tratta di un percorso banale. Attraverso una fusione, il comune del Rubicone (Gatteo, Savignano e San Mauro) diventerebbe il terzo della provincia (con quasi 39.000 abitanti) e quello di Gambettola-Longiano il quarto (con quasi 18.000 abitanti). Questo darebbe loro la forza anche per essere riferimento dei comuni vicini, nella stessa Unione dei Comuni.

“In entrambi i progetti di fusione – sottolinea Marco Lucchi, responsabile di CNA Est Romagna – esiste un’affinità, che è palese nella caratterizzazione del tessuto imprenditoriale. In un caso la via Emilia, come zona produttiva naturale, nell’altro il comparto del calzaturiero e la piccola manifattura. Comuni unici significherebbero risparmio, efficienza, minor burocrazia, regolamenti simili, solo per citare alcuni vantaggi. Ma soprattutto un’iniezione di risorse da Regione e Stato, che potrebbero far fare un balzo in avanti a tutto il territorio, con possibilità di tornare a progettare, modernizzare, investire, rilanciare sui servizi ai cittadini e alle imprese”.

“Noi siamo disposti a dare il nostro contributo – conclude Gasperini – per costruire un percorso che coinvolga cittadini e imprese. Abbiamo bisogno di scelte coraggiose per restituire vigore al nostro territorio e crediamo che questa potrebbe esserlo. A maggior ragione in una Unione dei Comuni ormai bloccata dalle indecisioni e per la quale i sindaci hanno la responsabilità di lavorare”.

 

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