Il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a gennaio è arrivato al 39,3%. Con un vero e proprio “tappo”, che ostacola l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.
Che risultati hanno dato Jobs Act, Garanzia Giovani, bonus per le assunzioni? Per dare una lettura puntuale complessiva, occorrerà aspettare ancora qualche mese, ma nel frattempo CNA prova a fare alcune riflessioni, partendo da un tema strategico, dal punto di vista sociale ed economico: l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. Se ne è parlato lunedì 20 giugno a Forlì in una conferenza stampa a cui hanno partecipato Sergio Barberio, direttore CNOS – FAP; Marco Roncoroni, responsabile Servizio Paghe CNA Forlì-Cesena e Monica Sartini, presidente CNA Forlì città.
Che ne è stato dei tirocini finanziati da Garanzia Giovani? Una misura, ricordiamo, nata con l’intenzione di ridurre i tassi di disoccupazione insostenibili che interessano tutta l’Unione Europea. Da un’indagine condotta da CNA Formazione, in provincia di Forlì-Cesena Garanzia Giovani registra un bilancio molto positivo sia per i giovani che per le aziende che vi hanno aderito. Basti pensare che, su un centinaio di ragazzi seguiti da CNA, il 52% ha poi ottenuto un contratto di lavoro. Questo anche grazie a uno dei pilastri di questa misura: gli incentivi per le aziende che assumono. In particolare, di questi il 57% ha concluso il tirocinio con un contratto di apprendistato, il 13% a tempo determinato e un buon 17% a tempo indeterminato.
I tirocini sono stati attivati in prevalenza nelle aree territoriali di Cesena Val Savio, che ha coperto il 37% del campione, e Forlì città con il 29%; seguono le aree di Est Romagna (15%) e Colline forlivesi (15%). Un dato molto significativo è quello di utenti provenienti da fuori provincia: sono il 4% di chi si è rivolto a CNA.
Quali sono state le qualifiche maggiormente richieste dalle nostre imprese? Al primo posto profili di tipo amministrativo/segretariale (21%), seguiti da disegnatori meccanici (15%), analisti programmatori e operatori meccanici (9%), e infine costruttori di carpenteria metallica (5%).
Una bella conferma è stata vedere quanto le piccole medie imprese abbiano investito sui giovani. Al di là dell’incentivo economico, tutti sanno che ospitare un giovane privo di esperienza nel mondo del lavoro comporta un impegno di tempo e di energie che è un costo nascosto non indifferente per una piccola azienda. Invece abbiamo visto la volontà dell’imprenditore di far crescere dei ragazzi, che daranno magari un ritorno nell’arco di anni. Si tratta in molti casi di imprese strutturate, con lavorazioni complesse e difficili da assimilare. Non sono certo i 300 euro a fare la differenza per l’impresa. Con stimoli corretti, le imprese hanno risposto e fatto la loro parte. Si tratta di azioni mirate e utili che hanno un valore anche dal punto di vista simbolico. Le aziende sanno che i giovani possono essere risorse importanti per portare al loro interno nuova linfa e nuova energia.
È recente la notizia dello stop ai finanziamenti per questi tirocini. Una partita che impegna direttamente la Regione Emilia Romagna, insieme con Inps e Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. CNA si augura che questo sia soltanto uno stop temporaneo e che, nel più breve tempo possibile, siano ripristinate le condizioni per una ripartenza.
A livello territoriale, CNA Forlì città completa il panorama dei propri progetti legati al mondo della scuola attraverso la collaborazione con il CNOS – FAP. Oltre alle attività rivolte alle scuole primarie e medie, CNA mette in campo un importante rapporto con l’Istituto Salesiano, la più rilevante scuola professionale cittadina rivolta alla tornitura e alla metalmeccanica in genere. Sono tanti i ragazzi che escono dalla scuola salesiana che svolgono un tirocinio presso le aziende di CNA, e numerosi coloro che poi vengono assunti.