Sono state aperte oltre 136 mila nuove partite Iva nel secondo trimestre del 2019. Questo il dato che emerge dall’ Osservatorio sulle partite IVA del Ministero dell’ Economia e delle Finanze.
L’aumento, che è quasi del 4% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, mostra in testa, come di consueto, il commercio, che conta il maggior numero di avviamenti, ovvero il 19,7% del totale.
Rispetto al secondo trimestre del 2018, invece, la crescita maggiore si registra nell’istruzione, nell’edilizia e nelle attività finanziarie mentre la flessione più consistente nell’agricoltura.
In quale area della nostra penisola c’è stato un maggior tasso di apertura? Senza dubbio al Nord con il 43%. Seguono il Sud e le Isole con il 35%. Fanalino di coda il Centro Italia al 21,8%. In confronto all’anno scorso cresce il numero di avviamenti in provincia di Bolzano (+19,1%), Lombardia (+13,3%) e provincia di Trento (+12,4%). Tra i pochi territori in calo la Basilicata (-5%), il Friuli V.G.(-4%) e le Marche (-3%).
Persone fisiche, società di capitali ed infine società di persone. Così il podio per la natura giuridica di chi ha aperto una nuova partita Iva in questo secondo trimestre. Le persone fisiche, infatti, superano il 73%, le società di capitali appena il 20% e quelle di persone il 3%. Anche rispetto al secondo trimestre del 2018 gli avviamenti per le persone fisiche sono in crescita mentre le forme societarie mostrano significative flessioni.
Quale potrebbe essere l’identikit che va per la maggiore? A quanto pare è uomo e under 35. Prevale, infatti, la quota maschile (il 62,7% del totale), la fascia dei giovani under 35 raggiunge il 44,4%.
Potrebbe essere non residente o nato all’estero. In effetti, il 17,8% delle aperture è operato da un soggetto nato all’estero e anche i numeri dei “non residenti”, sono in sensibile aumento.
La fascia di età dai 36 ai 50 anni si attesta al 32,8% ma l’incremento maggiore lo registra con un +14,6% la classe da 51 a 65 anni.
Nel periodo esaminato 66.126 soggetti hanno aderito al regime forfetario: il 48,5% del totale delle nuove aperture con un aumento superiore al 35% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
L’aumento è facilmente attribuibile alle modifiche normative che sono state introdotte con la legge di bilancio 2019 e che hanno elevato a 65.000 euro il limite di ricavi per poter aderire a tale regime.