Il “comitato di appello”, che riunisce i rappresentanti degli Stati membri a livello ministeriale, ha votato il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato. A cambiare gli equilibri rispetto alla riunione del 9 novembre scorso, che non aveva espresso una maggioranza qualificata a sostegno o contro la proposta, è stato il voto favorevole di Romania, Bulgaria, Polonia e Germania, che in precedenza si erano astenute.
La portavoce nazionale CNA Agricoltori Francesca Petrini ha affermato che bene ha fatto il nostro Paese a votare contro la decisione di rinnovare l’autorizzazione al glifosato che invece andrebbe bandito, per una maggiore sicurezza della salute e alimentare.
I governi dell’Unione europea hanno votato per rinnovare per cinque anni l’autorizzazione alla vendita del glifosato, il controverso erbicida commercializzato da Monsanto con il marchio Round-up. La proposta della Commissione ha ottenuto la maggioranza qualificata, dopo che 18 Paesi hanno votato a favore, 9 contro e uno si è astenuto. L’Italia ha votato contro. La Commissione ha annunciato di voler procedere con il rinnovo dell’autorizzazione entro il 15 dicembre.
Il voto sul rinnovo dell’autorizzazione del glifosato è avvenuto nel cosiddetto “comitato d’appello”, che riunisce i rappresentanti degli Stati membri a livello ministeriale. L’Italia è tra i nove Paesi che hanno votato contro la proposta di rinnovo dell’autorizzazione dell’erbicida per 5 anni. Sulla stessa linea Francia, Belgio, Grecia, Ungheria, Lussemburgo, Lettonia, Cipro e Malta. Astenuto il Portogallo. A cambiare gli equilibri rispetto alla riunione del 9 novembre scorso, che non aveva espresso una maggioranza qualificata a sostegno o contro la proposta, è stato il voto favorevole di Romania, Bulgaria, Polonia e Germania, che in precedenza si erano astenute. Romania, Bulgaria e Polonia perché ritenevano che un’autorizzazione per cinque anni fosse troppo poco, la Germania perché chiedeva un prolungamento dell’attuale autorizzazione per tre anni.
In Italia resta il divieto di uso del glifosato nelle aree frequentate dalla popolazione o da “gruppi vulnerabili” quali parchi, giardini, campi sportivi e zone
ricreative, aree gioco per bambini, cortili ed aree verdi interne a complessi scolastici e strutture sanitarie, ma anche in campagna in pre-raccolta al solo scopo di ottimizzare il raccolto o la trebbiatura.