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Grande partecipazione all’incontro CNA sul tema delle concessioni demaniali

L’incontro ha visto la partecipazione in qualità di relatore di Cristiano Tomei coordinatore nazionale del settore per CNA che ha illustrato l’evolversi delle vicende e degli incontro per la definizione degli sviluppi della questione 

All’incontro hanno partecipato, oltre ad una nutrita rappresentanza di titolari di imprese balneari della provincia spezzina da Bonassola a Marinella, i delegati del Comuni costieri della provincia e i consiglieri regionali Andrea Costa e Stefania Pucciarelli, oltre all’assessore Massimo Baudone del Comune di Sarzana. 

Si è fatto il punto sul il disegno di legge approvato dal consiglio dei ministri lo scorso 27 gennaio, recante delega al governo per la revisione e il riordino della normativa relativa alle concessioni demaniali marittime e fluviali ad uso turistico ricreative. Anche a seguito del recente confronto avuto a Genova, su iniziativa del consigliere regionale Andrea Costa,  con il Ministro per gli Affari regionali Enrico Costa, dove si è discusso il disegno di legge delega sulla direttiva Bolkestein che prevede la messa a bando delle concessioni. 

“Legittimo affidamento, doppio binario e periodo transitorio, CNA Balneatori rispetto alle altre rappresentanze della categoria ha da sempre sostenuto una linea definita a sostegno delle oltre 30mila imprese balneari italiane,  – spiega Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Balneatori – il Disegno di legge non da certezza e comunque prevede l’evidenze pubbliche. Noi continueremo ad insistere contestando l’art.12 della direttiva Bolkestein relativo alla definizione di scarsità della risorsa. Per questo procederemo nel richiedere ai 600 comuni costieri il monitoraggio, abbiamo avuto una risposta da parte di 1/3 dei comuni e individuato una disponibilità di risorsa del 48%. Abbiamo chiesto espressamente al Ministro di inserire la tutela del legittimo affidamento e di riprendere il monitoraggio sulla definizione della disponibilità della risorsa. Il problema è che la questione balnearia è diventata una questione politica, e nessuno è andato a sbattere il pugno sul tavolo a Bruxelles a tutela delle piccole imprese del settore”. 

Il disegno di legge è una sorta di «quadro» nel quale poi dovranno essere inseriti i decreti delegati che attueranno la riforma e tiene conto da un lato della sentenza della Corte di Giustizia europea del 2016 che ha stabilito che non possano essere fatte proroghe trentennali agli attuali concessionari, dall’altra prevede criteri e modalità di affidamento che valorizzino le attività imprenditoriali, riconoscano la tutela gli investimenti e tengano conto della professionalità acquisita. “Di fronte ad un’ipotesi di legittimo affidamento, la Corte di giustizia europea dice che va valutato caso per caso, e nel disegno di legge non è prevista tutela. Se si arriverà a valutare caso per caso, avremo di fronte un blocco amministrativo – giudiziario dal numero delle cause che si verificheranno – aggiunge Tomei – la nostra soluzione proposta è di riconoscere il legittimo affidamento delle 30 mila imprese esistenti e dare strumenti a nuove imprese di insidiarsi nello spazio libero, nelle aree disponibili, risultanti del monitoraggio effettuato sui Comuni. Questa direttiva non sta bene alle imprese non sta bene ai comuni, probabilmente si arriverà a divergenze regionali ad anche questo non è giusto”. 

“La  Regione Liguria si sta muovendo dimostrandosi vicina alle ragioni dei  balneatori. Le due proposte  sono quasi in dirittura di arrivo” – commenta Stefani Pucciarelli, consigliere in regione liguria per Lega Nord – la parte politica che rappresento è in totale accordo con le ragioni dei balneatori contro la Bolkestein”. “Non sono contrario al bando pubblico e all’esigenza di concorrenza, in un’ottica di trasparenza, d’altro canto è necessario tutelare le imprese, – spiega l’assessore del Comune di Sarzana massimo Baudone – nel Comune di Sarzana abbiamo cercato di riqualificare l’area di Marinella. Siamo riusciti a garantire attività su spiagge libere con la proroga della legge regionale ora stiamo valutando per il 2017. Poi si è posta la problematica sulla linea demaniale e avevamo previsto l’arretramento dei chioschi perché l’erosione della spiaggia nel tempo ha tolto agli stabilimenti ampie metrature utilizzabili. La problematica dell’erosione rappresenta un punto importante soprattutto a livello regionale”. 

“La politica deve sapere ascoltare le esigenze delle imprese – interviene il consigliere regionale  Andrea Costa – mi sono personalmente impegnato nell’organizzare il confronto con il Ministro Costa e si è trattato di un momento molto costruttivo. La Regione Liguria sta predisponendo i disegni di legge e circa il decreto ministeriale mi pare che la riunione di venerdì scorso abbia aperto dei fronti di discussione e penso di poter affermare che da parte del Ministro e della politica ci sia la volontà di costruire un percorso. Non siamo di fronte ad una legge, dunque un traguardo, siamo di fronte all’inizio di un percorso. Un decreto legge stabilisce dei principi e può essere integrato di osservazioni”.

“Il livello regionale è l’unico che mostra comprensione verso la realtà delle nostre imprese. – Conclude Alessandro Riccomini presidente CNA Balneatori Liguria – Le nostre aziende non sono trasferibili, se perdiamo il bagno e la concessione siamo disoccupati. Non abbiamo possibilità di far valere le nostre professionalità, né far valutare equamente le nostre imprese. Magari sono stati contratti mutui sino al 2026 e la proroga della concessione è al massimo al 2020, nei sei anni in più come faremo? Sono troppi anni che viviamo con ansia il nostro futuro e la situazione non si chiarisce”.  

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