Il mondo dell’artigianato e della micro impresa piemontese preferisce l’adozione del Green pass a tutela di titolari, lavoratori e clienti rispetto al ritorno delle restrizioni e della colorazione delle zone, con conseguenti limitazioni alla mobilità.
CNA Piemonte, in collaborazione con le sedi territoriali di Torino, Alessandria, Asti, Biella, Cuneo e Piemonte Nord, attraverso l’Osservatorio micro e piccole imprese, ha raccolto l’opinione di un campione rappresentativo di imprese dei settori più colpiti dalla pandemia e interessati eventualmente dall’uso del Green pass per accedere ai propri servizi.
Il 61,54% degli operatori del commercio, dell’enogastronomia e del turismo, del trasporto privato e degli eventi, pensa che il Green pass sia una tutela per la propria attività, i propri clienti e i dipendenti, mentre il 38,46% ritiene possa arrecare dei danni. Artigiani e imprenditori considerano il Green pass e la campagna vaccinale alleati per le loro imprese e temono fortemente un ritorno delle zone colorate, con conseguenti limitazioni alla mobilità.
Le imprese intervistate, però, pongono una condizione al Green pass: il suo uso non deve rappresentare un costo ulteriore, per non pesare su settori che stanno cercando di ripartire ora da una pesante crisi dovuta alla pandemia. Infine, anche l’estensione al 31 ottobre dello stato di emergenza non è considerato un grave problema per un’impresa artigiana su tre (33,3%).
“Le nostre imprese continuano a dimostrarsi responsabili – commenta il segretario della CNA regionale, Delio Zanzottera – Non vivono l’adozione del Green Pass come una limitazione, ma come un possibile alleato per continuare a lavorare dopo il lungo stop dovuto alla pandemia. Settori pesantemente colpiti dal lockdown vogliono, quindi, una ripartenza che tuteli la loro attività di imprenditori e cittadini, che difenda la loro salute, dei dipendenti e dei clienti. Dovremo agire con tutti i soggetti perché l’adozione di questi strumenti non rappresenti ulteriori costi per le imprese e non appesantisca le procedure. Siamo consapevoli che chi viola davvero i diritti di tutti è il virus e che insieme, responsabilmente, possiamo cercare e trovare le soluzioni”.
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