In queste ore è stato firmato dal premier Draghi il Dpcm sulle linee guida relative all’obbligo di possesso e esibizione del Green Pass sui luoghi di lavoro a partire dal 15 ottobre. “Condividiamo la scelta di politica economica di estendere l’obbligo della certificazione verde sui luoghi di lavoro, ma al tempo stesso chiediamo una maggiore semplificazione per quanto riguarda i controlli. Una funzione atipica per il mondo delle piccole imprese, è sociale e non economica – ha affermato il direttore della Divisione organizzazione e sviluppo del sistema CNA, Armando Prunecchi, intervenendo in diretta nella trasmissione del TGCOM24 “Oltre i fatti” – Le piccole imprese devono essere messe nelle condizioni di farlo al meglio. Per la legge sulla privacy, infatti, le piccole imprese non possono registrare la scadenza del green pass, costringendole a controllare quotidianamente la certificazione, ma soprattutto rendendo più complicata l’organizzazione del lavoro e dei dipendenti e quindi dell’intera catena produttiva”.
Secondo le linee guida contenute nel Dpcm, il datore di lavoro può scegliere se controllare la certificazione all’ingresso in sede o su un campione di almeno il 20% dei propri dipendenti, che dovrà ruotare in modo da controllarli tutti.
“Per le piccole imprese fino a nove dipendenti, ovvero il 95% delle imprese italiane, sarà più facile effettuarlo quotidianamente a tutti i dipendenti – prosegue Prunecchi – mentre le imprese più strutturate potrebbero utilizzare maggiormente il controllo a campione. Ma rimane da sciogliere il nodo sulla gestione delle scadenze dei Green Pass – conclude Prunecchi – l’impresa deve sapere come organizzare la propria filiera produttiva almeno per un mese, sapere la scadenza farebbe gestire meglio anche tutte quelle casistiche di lavoro fuori sede dell’impresa”.