“Presidio e concretezza. Dove noi operiamo lo Stato funziona. Al contrario, dove noi non operiamo, ci sono delle manchevolezze. È questa una riflessione che vi invito a fare perché la capacità e la dinamicità con cui si fa impresa e che procura sviluppo può aiutarci a determinare le direttrici della crescita. Fermo restando che non possiamo accontentarci di questo Pil. Le nostre potenzialità, le potenzialità delle nostre imprese, sono maggiori”. Ad affermarlo il nostro segretario generale, Otello Gregorini, intervenendo a Ragusa alla “Giornata della legalità nell’economia e nell’impresa”, organizzata dalla CNA territoriale per onorare la memoria dell’indimenticato dirigente Pippo Tumino a quattordici anni dalla sua scomparsa.
Proprio in tale quadro, Gregorini ha spiegato come, valorizzando le potenzialità delle piccole imprese, si renda la vita più difficile alle mafie. “Prendiamo il caso degli appalti – ha sottolineato – se i lotti fossero a misura di sistema produttivo italiano, di importo minore rispetto agli attuali, per la criminalità sarebbe più complicato assumere un ruolo di primo piano. Una cosa è infiltrare o intimorire una sola grande azienda, un’altra allargando la base è mettere nel mirino decine e decine di piccole imprese”.
“Bene fa la nostra Confederazione, in Sicilia come dappertutto, a sostenere – ha concluso – chi lotta quotidianamente per la legalità, puntando a favorire la nascita e la crescita di imprese sane, uno sviluppo non solo economico organico e armonico”.
L’iniziativa di Ragusa ha rappresentato un significativo momento di confronto, con la presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine, delle istituzioni e della politica, oltre che naturalmente con i titolari delle piccole e medie imprese associate. Un momento di confronto che è servito a puntare i riflettori su un tema di drammatica attualità. Tra le presenze anche quella del nostro vicepresidente nazionale, Pippo Cascone, e del presidente regionale di CNA Sicilia, Nello Battiato.
“Siamo estremamente convinti – aveva esordito il segretario territoriale CNA Ragusa, Carmelo Caccamo – che la legalità è un obiettivo a cui tendere senza tentennamenti, partendo dalla cultura del lavoro”. Dopo di lui, il segretario regionale CNA Sicilia, Piero Giglione, ha chiesto di “modificare la legge 512 del 1999 che prevede un fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso. Una normativa che risente ormai degli anni che passano – ha evidenziato – visto che da un lato le risorse economiche sono scarse e dall’altro occorre fare i conti con una burocrazia esasperata che finisce per attenuare, se non addirittura annullare, gli effetti benefici di questa norma”.
Toccante la testimonianza del presidente della CNA territoriale di Ragusa, Pippo Santocono, il quale ha ricordato quando, anni fa, la sua impresa è stata costretta a vivere un periodo molto complicato in quanto lui stesso era finito nel mirino di malviventi che gli resero difficile andare avanti. “Però – ha proseguito – non ci siamo arresi. E, per fortuna, tutto si è risolto nel modo migliore”. A seguire un dibattito a due (assente per seri motivi di salute il giudice Giuseppe Ayala) tra il presidente della commissione regionale Antimafia, onorevole Antonello Cracolici, e il senatore Salvo Sallemi, componente della commissione nazionale Antimafia.