“La piccola impresa è strategica per scrivere una nuova pagina nella storia delle relazioni con l’Africa”. È quanto ha sottolineato il Segretario generale della CNA, Otello Gregorini, intervenendo all’evento “Dare forza agli imprenditori afro-italiani”, promossa da CNA in collaborazione con l’associazione Le Reseau e Cdp.
“La CNA da molti anni dedica attenzione alle donne e agli uomini che arrivano da altri paesi e avviano un’impresa in Italia. Lo abbiamo fatto – ha ricordato Gregorini – con CNA World che ha coinvolto alcuni nostri territori, lo facciamo ogni giorno attraverso le relazioni con le diaspore e le ambasciate. Tra i nostri associati contiamo circa 12mila imprenditori che non sono di origine italiana e di questi 1.900 provengono dal continente africano”.
L’Africa una priorità politica e “condividiamo la filosofia del Piano Mattei” la cui principale novità è la volontà del governo di costruire uno speciale partenariato con un continente che confina con l’Italia e l’Europa attraverso le sponde del Mediterraneo. Un partenariato che richiederà il coinvolgimento delle competenze del sistema Italia: imprese, università, enti territoriali. Ma anche le organizzazioni delle diaspore africane per il loro ruolo di ponte privilegiato tra l’Italia e i paesi di origine”.
Tra gli aspetti innovativi del Piano, certamente è da sottolineare il sostegno all’imprenditoria, in particolare quella giovanile e femminile. Nonché l’impulso a creare nuova occupazione. “In quest’ottica siamo convinti – ha detto Gregorini – che il mondo della piccola impresa può offrire un contributo fondamentale. Si tratta di realizzare progetti dotati di sostenibilità economica e l’impresa artigiana può rappresentare il valore aggiunto, grazie allo stretto legame con i territori, al valore espresso nelle relazioni economiche e sociali”.
La piccola impresa è determinante perché rappresenta il 99% del tessuto produttivo italiano. È determinante perché ha trainato la ripresa economica post pandemia e l’Italia ha mostrato una crescita ben superiore a quella di Spagna, Francia e soprattutto Germania.
Su tale direttrice – ha detto ancora Gregorini – un grande supporto potrà arrivare dall’esperienza degli imprenditori di origine africana, che hanno avviato una attività imprenditoriale in Italia. Includere le organizzazioni delle diaspore nella realizzazione del Piano Mattei favorisce la creazione di una cultura dello sviluppo sostenibile nella sua accezione più ampia. Non solo la costruzione di strumenti di co-progettazione e co-investimento che potranno potenziare l’efficacia degli interventi. Ma anche azioni concrete per contrastare l’immigrazione irregolare. Un pieno coinvolgimento della piccola impresa e delle comunità di immigrati – ha concluso – rappresenta quindi un valore che va ben oltre i redditi e il Pil, è il grande pilastro sul quale costruire ponti e relazioni e ridurre le distanze tra popoli e paesi distanti”.
All’iniziativa, moderata dal giornalista del Sole24Ore Alberto Magnani, sono intervenuti, tra gli altri, Cleophas Adrien Dioma, Presidente Le Réseau, Executive Presidente Italia Africa Business Week, Fabrizio Lobasso, Vice Direttore Generale per la Promozione dell’Italia e Direttore Principale per l’Internazionalizzazione Economica, Maeci, Laurent Franciosi, Responsabile Sviluppo Mercati Internazionali, Cdp.