“L’ossatura del nostro sistema economico è composta da piccole e medie imprese, ma quando poi si passa dalle parole alle azioni, le misure sono dedicate principalmente alla grande impresa. Deve essere invertita questa modalità. Il nostro sistema oggi è quello di un’imprenditoria diffusa alla quale deve essere assegnato il giusto valore, anche perché nel recente passato abbiamo visto come questa abbia sostenuto il Paese. Non si tratta di esaltarci ma di un aspetto di coerenza”. Così il segretario generale CNA, Otello Gregorini, ha concluso i lavori del convegno “Riportare i giovani alla manifattura”, organizzato a Senigallia nell’ambito della 7ma edizione di “Made in Italy: valore economico, sociale, etico”, il format di CNA Federmoda dedicato ad approfondire le dinamiche del sistema moda, svoltosi nelle giornate di venerdì 14 e sabato 15 aprile.
Il segretario generale CNA, in particolare, ha evidenziato la necessità di dare il giusto riconoscimento al valore dell’artigianato e della piccola impresa, cosa che il Paese non fa a sufficienza: negli ultimi anni si è infatti assistito a una sottovalutazione del lavoro che il sistema dell’economia diffusa svolge per l’Italia. Un richiamo forte alla politica e alle istituzioni di dedicare la giusta attenzione a questo mondo.
“Il nostro settore è spesso percepito come una realtà vecchia e povera – ha proseguito Gregorini – diventa quindi fondamentale sviluppare azioni di comunicazione che esaltino la bellezza, la passione e il senso di libertà, valori che caratterizzano l’artigianato. Si deve costruire una comunicazione di giovani per i giovani, coinvolgendo le nuove generazioni che operano nel settore per trasmettere messaggi ai loro coetanei”.
Il segretario generale CNA ha poi fatto notare come la fine del secolo scorso abbia rappresentato uno spartiacque nell’immaginario collettivo: “Il mondo della piccola impresa godeva di consenso – ha ricordato – Con l’inizio del nuovo secolo si è assistito a un cambiamento della narrazione. Dobbiamo quindi lavorare per riportare una lettura coerente e positiva del nostro sistema d’imprenditoria diffusa, offrendo risposte immediate e contemporaneamente pensando in termini prospettici, per riportare i giovani alla manifattura, essendo il nostro un Paese prettamente manifatturiero. Questo è il dna della CNA – ha concluso Gregorini – la nostra Confederazione cerca sempre di trovare proposte e soluzioni per le imprese mettendole a disposizioni del Paese”.
Ai lavori del convegno, moderati da Gaia Segattini, presidente di CNA Federmoda Ancona, sono intervenuti il Sindaco di Senigallia, Massimo Olivetti; il presidente di CNA Marche, Paolo Silenzi; il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini; la presidente di CNA Federmoda Marche, Doriana Marini, il presidente nazionale di CNA Federmoda, Marco Landi; e il responsabile nazionale di CNA Federmoda, Antonio Franceschini.
La due giorni di CNA Federmoda quest’anno si è focalizzata in particolare sui temi della carenza di manodopera, formazione professionale, digitale e sostenibilità, e necessità di riportare i giovani verso il mondo della manifattura, creando così una opportunità occupazionale.
Nel corso della prima giornata, attraverso la formazione di cinque gruppi di lavoro composti da dirigenti di CNA Federmoda, esperti e ricercatori del settore, si è cercato di elaborare proposte progettuali per lo sviluppo di politiche a sostegno del settore Leggi qui