Tutela della professione delle guide turistiche e del patrimonio culturale del nostro Paese per il rilancio del turismo. Sono queste le parole d’ordine emerse nel corso del webinar promosso da CNA Turismo e Commercio e CNA Professioni sulla disciplina delle guide turistiche.
La posizione della Confederazione, già illustrata in occasione dell’audizione di fronte alla decima commissione Industria, Turismo e Commercio del Senato, è stata ribadita dai presidenti di CNA Turismo e Commercio e delle Guide Turistiche, Marco Misischia e Mario Carniani; e dai coordinatori di CNA Turismo e Commercio e CNA Professioni, Cristiano Tomei e Cristiana Alderighi.
All’iniziativa sono intervenuti, inoltre, i senatori Marco Croatti e Paolo Ripamonti, estensori dei progetti di legge in materia di guide turistiche, il cui riordino normativo fa parte di uno specifico obiettivo del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza, nell’ambito delle missioni assegnate ai capitoli turismo e cultura.
Nel corso del webinar è stata evidenziata l’importanza della professione di guida turistica per la ripresa del sistema economico italiano. Il turismo, grazie al patrimonio artistico e culturale del nostro Paese, è tra i settori che contribuiscono in modo determinante all’andamento economico del nostro Paese. Ma la corretta rappresentazione del patrimonio culturale italiano e la tutela dei visitatori può avvenire solo attraverso operatori qualificati, ossia le guide turistiche, abilitate per mezzo di esami pubblici promossi o validati dal nostro Paese.
Allo stato attuale, però, circa 25mila guide italiane versano in una condizione di forte incertezza, sia sotto il profilo normativo che occupazionale, in ragione della crescente presenza di guide provenienti da altri Paesi europei. L’emergenza pandemica, poi, ha contribuito a stravolgere le attività della filiera turistica e l’esercizio di questa specifica professione per via delle misure restrittive che hanno introdotto l’interdizione o una forte limitazione ai siti culturali.
Nel corso dell’iniziativa è stata quindi ribadita la necessità di un’adeguata regolamentazione dell’accesso alla professione di guida turistica, senza la quale si rischia di compromettere la specificità culturale italiana, ossia la specializzazione per ambiti territoriali, provinciali o regionali.
Il webinar ha rappresentato, inoltre, l’occasione per rimarcare la netta contrarietà della Confederazione ai contenuti della legge europea 2013 che ha consentito alle guide provenienti da altri Paesi membri e prive di una qualificazione specifica e certificata di effettuare visite guidate in tutta la penisola, estendendo tale facoltà anche alle guide italiane prive di abilitazione.
Per la Confederazione, dunque, l’abilitazione alla professione di guida turistica deve avvenire soltanto per mezzo di esami promossi o validati dal nostro Paese, fornendo alle regioni criteri uniformi per la preparazione ad un’adeguata qualificazione necessaria per l’iscrizione all’elenco delle guide turistiche.
I senatori Croatti e Ripamonti che hanno ascoltato attentamente le richieste avanzate dalla CNA, hanno evidenziato la volontà di arrivare alla stesura di un testo unico che dopo otto anni di attesa si traduca in una riforma che assicuri competenza e professionalità alle guide turistiche.