“La sanità deve essere un diritto di tutti e deve avere una impostazione pubblica. Come l’istruzione, come l’immigrazione non può essere terreno di scontro ideologico fra le forze politiche che invece sono chiamate a trovare una sintesi”. Ad affermarlo Otello Gregorini, segretario generale CNA, chiudendo i lavori dell’assemblea nazionale di CNA Pensionati dal titolo ‘Sanità. Un diritto per tutti‘. Ad aprire i lavori era stato il presidente nazionale della Confederazione, Dario Costantini, di seguito impegnato in un evento istituzionale al Quirinale, “Il tema della sanità a cui CNA Pensionati dedica la sua assemblea – ha sottolineato Costantini – è un tema centrale per il Paese ma sono altrettanto importanti per noi anche quelli del lavoro e dell’energia. Problemi, questi, che stanno investendo il futuro di tutti”.
“Il lavoro è direttamente collegato all’immigrazione che non può essere gestita come lo è oggi – ha continuato – sia perché al 90% delle piccole imprese, che anche i pensionati della CNA hanno contributo a fondare e far crescere, manca forza lavoro. Sia perché è un tema etico. Non solo. Moltissime Pmi sono oramai guidate da imprenditori alla soglia della pensione che vanno sostituiti. E su questo noi proponiamo le scuole di formazione che consentano sia ai giovani che alla forza lavoro straniera di colmare il gap. Il secondo tema è quello dell’energia, un problema di tutti, anche dei pensionati, sul quale noi vogliamo portare a casa progetto sull’autoproduzione energetica delle Pmi. Noi – ha concluso Costantini – siamo una forza sociale, portatrice di valori collettivi non solo di categoria che ha a cuore il futuro non solo delle imprese ma anche di tutto il Paese”.
Al centro del dibattito all’assemblea nazionale di CNA Pensionati la percezione della salute e dei servizi a essa collegati da parte dei pensionati italiani scaturita dall’indagine dell’Osservatorio permanente sulla Silver economy di CNA Pensionati, una indagine condotta su un campione di 3.600 associati e realizzata dal Centro Studi Tagliacarne. Dalla ricerca emerge che il 63% dei pensionati soffre di almeno una malattia cronica o non è autosufficiente, con punte dell’82,9% al Sud. Per curarsi, inoltre, deve attingere alle proprie risorse il 67,9% del totale con un picco dell’81,4% nel Lazio. I pensionati, secondo lo studio, non conoscono o raggiungono male le strutture territoriali e preferirebbero essere curati a casa. Serve per questo potenziare la sanità territoriale. Gregorini, a questo proposito ha richiamato alla concretezza della politica “che spesso dice ma poi non fa. Non servono i comunicati ma azioni concrete: se vogliamo affrontare seriamente il tema della sanità dobbiamo avere una gittata lunga e procedere costantemente con delle scelte”.
Dal canto suo Il presidente nazionale di CNA Pensionati, Giovanni Giungi, ha rimarcato come “la revisione del Pnrr, proposta e ottenuta dal Governo, ha confermato l’impegno a riformare il sistema sanitario, tuttavia alcuni investimenti sono stati stralciati, ma nuove e ulteriori risorse sono previste per la telemedicina, l’assistenza domiciliare e le strumentazioni tecnologiche innovative. Queste misure sono importanti, ma non bastano per affrontare questa sfida”. “La Legge di Bilancio stanzia finanziamenti aggiuntivi per il Servizio sanitario nazionale, ma questi fondi rischiano di essere insufficienti”, ha aggiunto.
“Si tratta di 3 miliardi che però saranno ripartiti per 2,4 di essi nel rinnovo dei contratti del personale sanitario e 600 milioni da dividere per far fronte alle altre esigenze del funzionamento del sistema sanitario, dai Lea, alle liste d’attesa e così via – ha chiarito Il segretario nazionale di CNA Pensionati Mario Pagani – e se a causa all’erosione del potere di acquisto delle pensioni con una cattiva indicizzazione all’inflazione e di un fisco penalizzante per i pensionati gli anziani non riusciranno a far fronte alle loro esigenze di cura si aprirà un problema serio per il Paese”.
Il tema della scarsità delle risorse stanziate nella Legge di Bilancio è stato sottolineato anche da Marina Sereni, responsabile Salute e sanità nella segreteria nazionale del Pd. “Siamo convinti che la Legge di Bilancio dovrebbe avere un’altra impostazione: più risorse, più assunzioni di personale per essere non solo vicini al personale che sono in sciopero, ma anche per dare più risposte ai cittadini, a partire dalle persone più anziane”.
“La sanità deve essere vista come un investimento soprattutto a favore degli anziani – ha detto poi Elena Murelli (Lega) della Commissione affari sociali Senato intervenuta in collegamento video – abbiamo avviato la riforma della medicina territoriale con la legge delega. Non è un obiettivo facile ma contiamo di portare risultati già con la legge di bilancio dell’anno prossimo. Con il Pnrr si finanzieranno oltre 3mila case di comunità che tuttavia non devono essere cattedrali nel deserto”.
Il senatore Fdi Ignazio Zullo ha concluso gli interventi istituzionali. “Trovo nella CNA Pensionati un interlocutore lodevole – ha detto – mi farò latore delle sue istanze all’interno della commissione Sanità del Senato in cui sono il capogruppo di Fdi.
Le risorse per la sanità sono sempre state poche – ha concluso – dobbiamo però contare su un servizio sanitario pubblico flessibile, capace di adattarsi e seguire il cambiamento dei modelli organizzativi impresso dalla ricerca e dall’innovazione tecnologica. L’obiettivo è creare un sistema che si prenda in carico nel lungo termine i non autosufficienti e investire le risorse in modo coerente con i principi di efficienza ed economicità”.
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