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I professionisti CNA chiedono l’approvazione del loro Jobs Act

E’ la categoria di lavoratori che ha visto la maggior crescita in questi anni, con un +20% in Italia tra il 2009 e il 2013; sono sempre più strategici per le imprese che vogliono competere sul mercato e utilizzano i loro servizi innovativi; sono sempre più utili ai nuovi bisogni dei cittadini che utilizzano i loro servizi specialistici. Sono i professionisti non iscritti agli ordini, lavoratori autonomi con partita Iva che solo in Emilia Romagna sono più di 27.000. Una categoria costituita da specialisti molto diversi tra loro: dall’esperto informatico al consulente del lavoro, dall’optometrista al fisioterapista, dal wedding planner al fotografo.

Cna rappresenta a livello nazionale 46.000 professionisti e 33 associazioni professionali nazionali. Ieri a Reggio Emilia, organizzato da Cna Professioni Emilia Romagna e Reggio Emilia, si è tenuto il convegno “Dalla legge di stabilità al Jobs Act per i lavoratori autonomi, cosa cambia per i professionisti” dove è intervenuto tra gli altri il Presidente nazionale di Cna Professioni Giorgio Berloffa che ha sottolineato soddisfatto “finalmente il Governo ha riconosciuto il lavoro autonomo, siamo tutti lavoratori”. Un’occasione per presentare quanto Cna ha ottenuto in questi ultimi mesi per i suoi associati professionisti e per avanzare ulteriori proposte alla politica, rappresentata dai parlamentari Davide Baruffi, Antonella Incerti, Patrizia Maestri e Maino Marchi.

Al convegno hanno preso la parola quattro professionisti, che hanno presentato la loro attività e hanno spiegato quali sono le difficoltà che devono affrontare: Chiara Volpicelli di Reggio Emilia, coordina un network di professionisti che erogano consulenza e formazione ad aziende, è mamma dal 2015 e ha parlato della mancanza di tutela per la maternità per i professionisti fino ad oggi. Roberta Franchi chinesiologa di Bologna, ha raccontato una professione centrata sulla tutela della salute e del benessere del cliente, cliente che si cerca di non abbandonare anche in casi di infortuni o malattie. Enza Negroni di Bologna, regista e sceneggiatrice per documentari, reportage e cortometraggi ha parlato delle difficoltà dei professionisti nel provvedere ogni anno anticipi Irpef e Inps a fronte di entrate ogni anno diverse e ha stimolato sulla possibilità di incentivare il pilastro privato nella previdenza. Infine Antonietta Casini, designer libera professionista che gestisce progetti di design della comunicazione per aziende e pubbliche amministrazioni, ha evidenziato la necessità dei professionisti di collaborare fra di loro e la difficoltà di gestire periodi di cura dei genitori o di maternità.

Con la Legge di Stabilità, grazie all’azione di Cna, diversi passi in avanti sono avvenuti per i professionisti: è stata elevata la soglia di ricavo per accedere al regime dei minimi, l’aliquota contributiva è rimasta ferma al 27%, l’accesso ai fondi strutturali europei è stato esteso ai liberi professionisti, sono stati riconosciuti voucher per baby sitting. Ora c’è grande attesa sul Jobs Act Professioni che dopo essere stato presentato dal Governo inizierà il suo iter parlamentare dal Senato: in caso di approvazione il professionista potrebbe dedurre le spese di formazione, avrebbe accesso agli appalti della pubblica amministrazione, avrebbe agevolazioni nella riscossione dei crediti, avrebbe finalmente una tutela su gravidanza, malattia e infortunio, oltre ad un’estensione dei congedi parentali. Dopo il Jobs Act Professionisti, prossimo obiettivo di Cna sarà il riordino dell’impianto previdenziale con un abbassamento dell’aliquota contributiva e una gestione previdenziale specifica per le professioni non ordinistiche. A conclusione del convegno CNA Professioni ha registrato l’impegno degli onorevoli intervenuti a sostenere il Ddl a tutela del lavoro autonomo affinché veda l’approvazione in tempi brevi e senza arretramenti e la convinzione della necessità, come obiettivo finale, che l’aliquota previdenziale venga progressivamente ridotta dal 27 al 24%.

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