Semplificazioni a passo di gambero, uno in avanti e due indietro. E gli oneri a carico delle imprese aumentano nel segno della mancanza di chiarezza. CNA insieme alle altre associazioni artigiane ha inviato una lettera ai ministri dell’Economia, Sviluppo economico, Lavoro e Pubblica amministrazione per evidenziare l’ennesimo gravoso onere a carico delle imprese. In estrema sintesi le imprese devono dare pubblicità alle provvidenze che ricevono dalla P.A. La novità è che in questa voce rientrano anche gli indennizzi ed i ristori erogati a causa della crisi pandemica.
La legge annuale sulla concorrenza del 2017 ha introdotto un rigido sistema di regole per assicurare massima evidenza e pubblicità ad ogni forma di provvidenza erogata dalla pubblica amministrazione alle imprese. La trasparenza è condivisibile ma l’impianto normativo appare sproporzionato obbligando le imprese, anche le più piccole, a pubblicare note integrative di bilancio o su siti internet le informazioni su contributi pubblici già in possesso della P.A.
Obblighi ulteriormente appesantiti con un decreto del 2019 che prevede severe sanzioni amministrative in caso di inosservanza. La norma inoltre non chiarisce in modo chiaro l’ambito di applicazione provocando grave disorientamento tra le micro e piccole imprese beneficiarie di contributi per effetto della pandemia da Covid.
CNA e le altre organizzazioni pertanto sollecitano il Governo a chiarire che i sostegni ricevuti per l’emergenza epidemiologica siano esclusi dagli obblighi informativi. Peraltro la norma in questione alimenta ulteriore disordine giuridico. Gli obblighi di pubblicazione già insistono sulle pubbliche amministrazioni che devono render conto di ogni erogazione. In tale contesto “salutiamo con favore l’approvazione del Parlamento della proroga al 2022 dell’applicazione delle sanzioni” ma non è una soluzione definitiva. Sarebbe necessario abolire completamente tali obblighi in quanto incompatibili con gli obiettivi di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni e di interoperabilità delle banche dati previsti nel PNRR.
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