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Il ceramista che incanta e aiuta i bambini

In mezzo alla crisi c’è anche chi è disposto a dare un senso più profondo alla sua vita di uomo e di imprenditore rendendosi disponibile non solo a regalare emozioni, ma aiuti concreti. E’ il caso Daniele Foschi, Maestro Artigiano con una avviata attività di lavorazione della ceramica nei suoi laboratori a Tavullia e a Fanano di Gradara, diventato famoso grazie alla sua attività estiva.

Da più di 20 anni, infatti, Foschi insegna a lavorare l’argilla ai bambini attraverso l’uso di un vecchio tornio artigianale. I bambini imparano così a realizzare vasetti e salvadanai portandosi a casa come ricordo un certificato di “piccolo ceramista”. Lo fa gratuitamente, per pura passione, per vocazione naturale e non per profitto. Il suo lavoro e la sua abilità ad insegnare la lavorazione dell’argilla ai bambini sono diventati negli anni un forte elemento di attrazione per Gabicce Monte dove il suo gazebo in ferro è diventato un grande laboratorio artigiano all’aperto ed una meta obbligata per migliaia di famiglie di turisti italiani e stranieri.

Ma l’attività di Foschi fa del bene non solo a Gabicce e a tanti bambini in vacanza, ma anche a quelli che stanno peggio. Le piccole offerte raccolte in salvadanai (di terracotta), ogni anno vengono infatti devolute in opere di beneficienza. “Da tre anni dono all’Ospedale Salesi di Ancona quel che raccolgo con le offerte” dice l’artigiano. Ed anche quest’anno, puntuale, Foschi ha donato al nosocomio dorico e alla Fondazione Salesi la somma di 1.350 euro, ovvero il frutto delle piccole offerte di un’estate di lavoro.

”Lo faccio con entusiasmo per cercare di dare il mio piccolo contributo per aiutare altri bambini più sfortunati – dice Foschi – come quello che cinque anni fa era stato a Gabicce ed aveva creato dei piccoli oggetti nel mio gazebo. Sono stati i suoi genitori ad annunciarmi qualche giorno dopo la sua scomparsa, raccontandomi la felicità che il bambino aveva provato realizzando il suo vaso. Quel piccolo angelo era in cura al Salesi. Avevo già fatto della beneficienza, ma da allora ho deciso di donare ogni anno il ricavato delle offerte alla Fondazione Ospedale Salesi”.  

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