Quali sono i cambiamenti che porta con sé il nuovo codice degli appalti? Quale è stato il percorso di realizzazione delle nuove norme? Quali nuovi strumenti sono previsti per le imprese che vogliono lavorare nelle piccole e medie imprese? Si è svolto lunedì 4 luglio, il seminario “Il Codice degli Appalti Pubblici – Le Nuove Norme per le PMI”. Il convegno è stato organizzato dalla CNA di Pistoia e ha visto la partecipazione del Vice Ministro alle Infrastrutture Riccardo Nencini, dell’assessore regionale Federica Fratoni, del presidente nazionale dell’Unione CNA Costruzioni, Rinaldo Incerpi e del responsabile dell’Unione Costruzioni della CNA Toscana, Antonio Chiappini.
“CNA Costruzioni Pistoia ha voluto organizzare il convegno odierno – ha commentato la presidente della CNA di Pistoia, Elena Calabria – per valutare l’impatto del nuovo codice degli appalti pubblici sul sistema delle micro e piccole imprese con particolare attenzione alla filiera delle costruzioni. Non dimentichiamoci però che tantissime sono le imprese della nostra confederazione che quotidianamente hanno a che fare con i lavori pubblici. ll mercato degli appalti pesa per il 15% sul Pil Nazionale. Il sistema delle MPMI del settore delle costruzioni rappresenta oltre il 90% di tutte le imprese del settore e il nuovo codice può senza dubbio servire a rafforzare maggiormente l’ossatura economica di questa categoria”.
La giornata è servita a spiegare, grazie all’intervento dell’avvocato Pierdanilo Melandro, il percorso di nascita del nuovo codice e gli strumenti che quest’ultimo mette a disposizione delle PMI. Inoltre sono stati presentati i dati sul mercato degli appalti toscano e pistoiese grazie all’intervento del ricercatore Irpet, Giuseppe Francesco Gori.
“Molte cose che la CNA ha suggerito – ha commentato il Vice Ministro Nencini – sono state accolte e recepite nella riforma, come il pagamento diretto delle imprese in subappalto. Quello che abbiamo realizzato è un codice profondamente innovativo con un’inversione di tendenza rispetto al passato. Se le regole precedenti erano più favorevoli alla grande impresa il nuovo codice va incontro alle PMI che pur contando il 50% del totale delle imprese che partecipano alle gare, riescono ad ottenere solo il 30% delle aggiudicazioni”.
“La nuova riforma – ha concluso Rinaldo Incerpi – è nata con l’ausilio e il costante apporto della CNA e la nostra associazione ha cercato di coinvolgere più soggetti possibili. Questa è una nuova versione di CNA, sempre più aperta al confronto e disponibile al cambiamento. Si tratta di una CNA che vuole essere vicina anche allo Stato e alle persone. Una CNA proattiva sempre più essere al servizio delle PMI che rappresentano veramente il motore dell’economia”.