A Uno Mattina, il programma di Rai 1, ci si interroga su una ipotetica selezione naturale delle strutture balneari a seconda della grandezza delle spiagge a causa dell’adeguamento alle misure di distanziamento.
Cristiano Tomei, coordinatore nazionale CNA Balneari, esprime la posizione della confederazione, ovvero che tutte le strutture, di ogni dimensione, piccole o grandi esse siano, dovranno essere messe nella condizione di poter lavorare adeguatamente.
Se si pensa a come erano dislocate già l’estate scorsa, nel 2019, le strutture ombreggianti nelle spiagge, la distanza di 1 metro era già rispettata. Il problema quindi, potrebbe non annidarsi nella fase in cui i clienti si dispongono, per l’appunto, sotto gli ombrelloni ma quando si alzano, si spostano. E’ in questa fase che bisogna rispettare il distanziamento sociale per evitare gli assembramenti. Si dovrà quindi agire sui camminamenti sia verso l’acqua che in direzione opposta, verso lo stabilimento. L’elemento collaborativo da parte dei bagnanti sarà indispensabile.
Ci sono alcuni progetti per la realizzazione di strutture in bamboo abbastanza arieggiate che si ipotizza possano sostituire i lettini ma probabilmente i clienti hanno voglia di respirare, come hanno sempre fatto, l’aria salubre, godere del mare e del sole in maniera più naturale possibile. Per fare ciò ci sarà bisogno di una grande sinergia per raggiungere l’auspicata naturalità.
Anche per quanto concerne i consumi ci potrebbero essere delle novità come la somministrazione sotto gli ombrelloni. Sarà importante affidarsi sia agli assistenti bagnanti che ai titolari degli stabilimenti balneari che con grande professionalità daranno ancora una volta il loro prezioso contributo a questa nuova sfida: un sistema balneare attrezzato e complesso.